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Orso, gli animalisti: "Non c'è stata alcuna aggressione"
Per le associazioni animaliste del Trentino "non si può parlare al momento di aggressione" ma occorre "fare chiarezza sulla dinamica di quello che è accaduto"

TRENTO. “Non è stata ancora chiarita la dinamica di quello che è successo ieri sera ai laghi di Lamar. Per ora non possiamo parlare di aggressione ma di un animale spaventato che ha reagito trovandosi a tu per tu con l'uomo”. La decisione da parte della Provincia di emanare un'“ordinanza di rimozione” non piace alle associazioni animaliste trentine che già paventano il rischio di un altro “caso Daniza”.
Viene chiesto alla Provincia massima trasparenza e chiarezza negli accertamenti che stanno per essere eseguiti utili a ricostruire quello che è avvenuto in località Predera dove un uomo che stava camminando con il proprio cane è stato ferito da un orso.
“Bisogna fare chiarezza sulla dinamica di quello che è avvenuto – spiega Simone Stefani della Lav del Trentino - perché non è affatto chiara. Bisogna cercare di capire attraverso le analisi genetiche se si tratta come al solito di un'orsa con i propri cuccioli. Io per ora non parlerei di aggressione ma di un animale spaventato che ha reagito mostrando tra l'altro anche la non pericolosità, nel senso che non ha infierito sull'uomo”.
Pere gli animalisti è importante verificare se il cane dell'uomo fosse al guinzaglio oppure lasciato libero.
“Tra i vari vademecum – continua Stefani – si fa proprio riferimento al fatto che i cani, nei boschi e nelle zone dove c'è la presenza dei plantigradi, devono essere tenuti al guinzaglio per evitare che vadano a disturbare l'orso con i conseguenti rischi. Ci troviamo ancora nella situazione che la comunicazione della Provincia non è stata fatta evidentemente nella modalità corretta”.
L'auspicio quindi è che “non si agisca di pancia” come avvenuto in passato con il caso Daniza. A puntare il dito contro la Provincia è invece Francesco Mongioì coordinatore del Comitato per l'orso Trentino AltoAdige/Südtirol. “Ancora una volta – spiega – la Provincia coglie l'occasione per perseguire un orso. Parla di 'ordinanza di rimozione' ed è chiaro che intende sia abbattimento che allontanamento”.
Anche dal Comitato per l'orso arriva la richiesta di una maggiore chiarezza sul fatto avvenuto ieri sera. “Non c'è stata alcuna aggressione – spiega Mongioì – ma un attacco di un orso spaventato che si è trovato a tu per tu con un uomo . Trovo sospetto che la Pat colga ancora una volta l'occasione per rivendicare le competenze che non dovrebbe avere come quella di uccidere gli orsi quando trova qualche esemplare che gli sta antipatico”.
In merito a possibili azioni, il coordinatore del comitato si dimostra scettico. “Con le competenze che ha avuto la Provincia in termini di caccia – spiega – è difficile fare opposizione anche dal punto di vista legale. La Provincia diventa sempre più potente acquisendo maggiori competenze senza averne capacità”.
Una posizione simile arriva anche dall'Oipa del Trentino . “Serve verificare le condizioni e il contesto in cui è avvenuto il fatto – spiega Ornella Dorigatti – per capire quello che è successo veramente. Il cane era libero? A me dispiace per il signore ma dobbiamo smettere di fare cattiva pubblicità. Sappiamo che nei nostri boschi ci sono diversi tipi di animali che vanno tutelati e protetti. Si può trovare un orso oppure un cinghiale e ci sono diversi metodi di prevenzione per non incorrere in pericoli”.
L'Oipa, spiega la responsabile per il Trentino, si opporrà all'ordinanza. “La Provincia non chiarisce se si tratta anche di abbattimento – spiega – e si dimostra ancora una volta poco trasparente. Spero facciano i dovuti accertamenti e che ci sia la massima trasparenza”