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Trasporti, l'Usb: "Autisti e autiste costretti a usare tutti un unico bagno, sporco e puzzolente. Adesso basta". E continuano le polemiche sulla sicurezza
Alle aggressioni verbali e fisiche a bordo degli autobus per la questione ticket (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal hanno chiesto di non estendere la riforma a nuovi mezzi senza le telecamere) si sommano altri problemi di natura più quotidiana. Una questione di civiltà

TRENTO. Due aggressioni in due giorni, una verbale a un autista e una doppia a suon di pugni ai danni di due controllori. E in entrambi i casi è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine per bloccare i "portoghesi" maleducati e violenti che rendono insicuri gli autobus. Ma per gli autisti dei mezzi pubblici non c'è solo il problema sicurezza da dover affrontare, purtroppo, con sempre maggiore frequenza. C'è un problema, apparentemente meno importante, ma, in realtà molto più pressante e quotidiano, quello dei bagni. Meglio, del bagno. La denuncia arriva dal sindacato Usb Lavoro Privato "su segnalazione dei lavoratori e dei propri rappresentanti sindacali" spiegano, e riguarda "la precaria situazione dei bagni del personale viaggiante della Trentino Trasporti siti in piazzetta Foti e Martini, lato sud stazione ferroviaria di Trento, che serve 250 lavoratori e lavoratrici e mediamente 80 persone per turno".
"I bagni sono per soli uomini - prosegue l'Usb - e quindi il personale femminile deve chiedere di poter utilizzare i bagni pubblici situati all’interno del bar della stazione con grosse problematiche nelle ore di chiusura di tale struttura. Inoltre i lavoratori fanno presente che la pulizia del bagno avviene solo una volta al giorno e questo è insufficiente per il numero di lavoratori coinvolti. Infatti spesso, specialmente con l’estate, la puzza diventa insostenibile e qualcuno preferisce usare l’esterno. Le condizioni di sanificazione lasciano a desiderare e l’odore nauseante si propaga liberamente anche nell’ambiente che doverebbe essere adibito alla pausa caffè".
Il sindacato di base chiede quindi che Trentino trasporti e la Provincia investano qualche risorsa per ristrutturare i bagni "rendendoli dignitosi e a norma di legge con la separazione bagno per uomini e donne". "Vogliamo anche denunciare la contraddizione di una dirigenza di Trentino Trasporti e da parte dello stesso assessorato che mentre non perdono occasione per vantare le loro scelte in materia di trasporti ben si guardano da intervenire per rendere dignitose le condizioni dei lavoratori e lasciano i servizi igenici per i lavoratori in una situazione deprecabile, precaria e igienicamente discutibile".
E a conti fatti un bagno decente, sia per gli uomini che per le donne, risulta essere un fatto di civiltà minima. Civiltà che, come detto, nell'ultimo periodo manca anche a molti viaggiatori. Le aggressioni degli ultimi giorni hanno spinto Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal a dire "no" a qualsiasi ampliamento della sperimentazione della vendita e del controllo visivo dei biglietti affidato agli autisti finché non arriveranno i nuovi autobus con impianto di videosorveglianza. Non si placano, dunque, le polemiche legate alla sicurezza anche se sarebbe un grosso errore arretrare su una riforma, quella del ticket a bordo e della salita solo dalla porta anteriore, che sta abbattendo l'evasione, passata in un anno dal 4% all'attuale 1,68% e modificando la cultura di chi viaggia a bordo dei mezzi pubblici. Le problematiche ci sono ed emergono proprio perché il sistema di controllo funziona. Va migliorato e rafforzato ma la strada è senza dubbio quella giusta.
In questo senso le quattro sigle sindacali chiedono che ci sia "un impegno comune da parte di azienda, forze dell'ordine e organizzazioni sindacali. Oltre il necessario controllo da parte del personale abilitato al controllo e alla verifica dei titoli di viaggio e una doverosa sensibilizzazione di tutti gli utenti del servizio pubblico nel munirsi di biglietto, è indispensabile predisporre un protocollo con il Comune, Provincia e Commissario del Governo - concludono i quattro sindacati - tra l'altro richiesto da chi scrive in tempi non sospetti, per un servizio di trasporto pubblico sicuro e che disponga di dati certi sui singoli episodi di intolleranza a bordo e non".