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Otto volte Ionesco nel Fantasio dei talenti
Domani, 4 dicembre e giovedì al teatro di Villazzano andranno in scena o lavori di un quarto d'ora ciascuno della gara tra registi che devono cimentarsi sullo stesso testo con attori assegnati loro per sorteggio. Dopo dodici giorni di creatività e prove si scopriranno le diverse versioni de "La cantatrice calva" e si sceglierà il vincitore

TRENTO. “Personaggi che si esprimono in dialoghi convenzionali, vuoti, che parlano per non dire nulla, che dicono una cosa e fanno il contrario. Questi personaggi che strappano al pubblico molte risate sono in realtà la rappresentazione drammatica dell’incomunicabilità, della solitudine assoluta, dell’impossibilità di conoscere l’altro”.
Le mille e mille recensioni de "La cantatrice calva" possono variare per stile o per profondità. Ma da Ionesco non si scappa. I suoi protagonisti sono così: poco edificanti. Erano così quando l’autore franco-romeno scrisse la sua prima, celeberrima, opera inaugurando il teatro dell’assurdo.
Ed è proprio con "La cantatrice calva" che se la stanno vedendo i registi partecipanti alla 20ª edizione del Festival di regia teatrale Fantasio in questi ultimi 12 giorni. La formula del festival è la stessa da cinque anni: i registi selezionati arrivano a Trento, conoscono il testo e ricevono, tramite sorteggio, un gruppo di attori selezionati anch’essi dall’organizzazione. 12 giorni di lavoro per preparare 15 minuti dello stesso testo e presentarlo ad una giuria e al pubblico.
I registi che ci stanno lavorando sono otto: Francesca Falchi, Fabio Pisano, Karim Galici, Tommaso Pitta, Francesco Leschiera, Luca Quaia, Piera Mungiguerra e Francesco Sgrò. L’organizzazione li ha scelti dopo un intenso lavoro, valutando i loro portfolio artistici; da questa selezione sono emersi 7 over35 su 8, una novità per il festival: il testo è nelle mani non solo di registi talentuosi, ma anche con una certa esperienza.
Per vedere la loro versione della prima scena de "La cantatrice calva" basterà andare in teatro, a Villazzano, con la voglia di farsi stupire. Domani, 4 e giovedì 5 dicembre il teatro ospiterà il Fantasio e gli otto “quarti d’ora” concessi ai registi porteranno il testo di Ionesco chissà dove e chissà come.
Il Fantasio va letto prima che come concorso come esperienza collettiva: lo scambio tra i registi che operano a Villazzano con la frenesia e il confronto della messa in scena e la contaminazione tra registi e attori. Nascono amicizie artistiche nel “prima” e nel “dopo” concorso.
E le amicizie artistiche servono come il pane per misurarsi, rinnovare, rinnovarsi. È questo il senso, è questo il valore aggiunto, del progetto di residenza che è inscindibile dal concorso.