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Coro Coronelle di Cavalese, un doppio appuntamento per la musica corale patrimonio dell'Unesco e per i terremotati del Centro Italia
L'ensemble si esibisce venerdì 30 dicembre alla chiesa San Francesco Saverio di Trento e venerdì 6 gennaio alla chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Roverè della Luna. L'ingresso è libero, ma si può partecipare alla raccolta fondi in favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia

CAVALESE. L'attività del Coro Coronelle di Cavalese non conosce soste e intensifica le proprie iniziative durante le festività natalizie: a cavallo fra la fine del 2016 e l'inizio del 2017 si terranno infatti due appuntamenti fra Trento e Roverè della Luna per la formazione guidata dal maestro Leonardo Sonn.
Si inizia venerdì 30 dicembre a Trento alla chiesa di San Francesco Saverio dalle 21, mentre venerdì 6 gennaio appuntamento dalle 20.30 presso la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Roverè della Luna. In entrambe le occasioni l'esemble sarà impreziosito dalla presenza del soprano Martina Bortolotti e dai fratelli Giulia al violino e Andrea Volcan al violoncello: "L'ingresso è libero - spiega il presidente Emanuele Vanzo - ma si tratta di un'opportunità per raccogliere fondi in favore del Centro Italia. Infatti il concerto di Trento rientra nel progetto lanciato dalla Federazione dei cori trentini in sostegno delle popolazioni colpite dai terremoti".
Il Coro Coronelle affonda le proprie radici agli anni’60, quando Mario Bellante e un gruppo di amici decide di concretizzare la passione per il canto e fondano l'ensemble.
Il coro è diretto dall'ottobre del 2008 dal maestro Leonardo Sonn: l’ambizioso compito è di arricchire la formazione tecnica dell’ensemble musicale dal punto di vista sonoro, attraverso la ricerca della miglior tecnica emissiva e respiratoria della voce, senza dimenticare il repertorio, al quale non si pongono limiti strettamente culturali-geografici.
"E' un anno molto importante per il movimento - conclude Vanzo - in quanto è in fase avanzata la candidatura della musica corale come Patrimonio Unesco. La globalizzazione della cultura attraverso i mass media e le nuove tecnologie, ha spostato inevitabilmente in avanti i confini della cultura coreutica. Ogni giorno siamo sottoposti a cambiamenti, contaminazioni mai scontate e sempre dense di significato. Questi cambiamenti di stile e combinazione tra repertori e suoni diversi, è la strada intrapresa dal Coro: un cammino verso orizzonti moderni, sperimentazione e ricerca, senza dimenticare e tradire i capisaldi della tradizione corale trentina".