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Regione e Camere, nuovo contratto. La Cisl: "Accordo positivo, si lavora per migliorarlo"
Intesa valida per circa 900 lavoratori tra Regione e Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura Trento e Bolzano

TRENTO. "Le valutazioni espresse dalla Cgil in merito al contratto del personale regionale e camerale meritano alcune precisazioni", queste le parole di Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, con riferimento all'accordo stralcio raggiunto tra i rappresentanti della parte pubblica e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto collettivo per il personale dell'area non dirigenziale della Regione Trentino Alto Adige e delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura Trento e Bolzano.
Un accordo non firmato da Sindi e Fp Cgil. "Quanto siglato - dice il segretario - anche dalla Cisl è un contratto stralcio valido per gli anni 2016 e 2017, mentre si aprirà entro 60 giorni un tavolo specifico relativamente al 2018 dove saranno affrontate nel dettaglio tutte le problematiche inerenti il nuovo personale regionale in transito dal Ministero della Giustizia con decorrenza 1/1/2018. Fra gli argomenti in discussione ci sarà anche quello della valutazione individuale. Ciò significa che – almeno per questo personale – tutta la partita è ancora aperta".
Un'analisi della Cgil che la Cisl reputa superficiale e in parte non corretta. "Il contratto appena firmato - aggiunge Pallach - non presenta novità ai fini della produttività, ma si limita ad aumentare la percentuale della votazione individuale (70 % del massimo) ai fini del riconoscimento del periodo valutato ai fini della progressione di carriera. Tutto questo dentro una prospettiva di miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione che deve essere un obiettivo di tutte le parti in gioco, compresa la parte sindacale. Le cifre percentuali proposte sono frutto di calcoli soggettivi che non trovano nessun riscontro reale".
"Tra l’altro il sistema attuale di valutazione non è - come si vorrebbe far credere - una delega in bianco alla discrezionalità del dirigente, ma è necessario seguire un regolamento che individua parametri/criteri ben dettagliati, quali l’assegnazione di obiettivi, incontri periodici di verifica e non ultimo (questo previsto dal contratto stesso) la possibilità di adire il collegio di conciliazione in caso di reputata votazione ingiusta".
Nel mirino della Cisl anche l’affermazione che questo contratto revocherebbe quegli articoli che riconoscono dal punto di vista economico l’anzianità pregressa al personale della Giustizia di prossimo inquadramento nei ruoli regionali.
"Questo istituto - prosegue - è stato riconosciuto, seppure in misura inferiore rispetto a quanto richiesto nella scorsa estate. E' necessario ricordare, per dovere di verità e per correttezza verso le lavoratrici e i lavoratori che in questo caso, se si considera anche la norma di attuazione che sancisce la conferma di tale anzianità in godimento al momento del passaggio per questo personale, ci sono solo margini per un’azione legale. Questo con tutte le incognite e le incertezze per quanto riguarda gli esiti finali. In altre parole la via giurisdizionale per ottenere l’eventuale rivalutazione della Ria era e resta obbligata".
Una questione complessa che non può però cancellare i tanti punti positivi dell'accordo stralcio. "Non si possono - conclude Pallanch - creare false aspettative, ma anche conflittualità. L’illusionismo non è uno strumento che la Cisl usa per portare avanti le proprie battaglie e chi ricorre a questi mezzi non propone un buon servizio ai lavoratori e alle lavoratrici".