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Accelera l'export Trentino, su sostanze chimiche, giù prodotti agricoli non trasformati
Nel primo trimestre il Trentino fa meglio della media nazionale e dell'area Nord-Est. La Germania è sempre il mercato di principale per il 17,9% e vendite per 172 milioni di euro

TRENTO. Il Trentino fa meglio rispetto alla media nazionale, ma anche dell'area Nord-Est. Questa la fotografia Istat in materia import e export locale. Nel primo trimestre il valore delle esportazioni trentine si attesta intorno a 954 milioni euro, che si traduce in +4,2% rispetto al periodo gennaio-marzo dell'anno scorso.
Una dinamica migliore rispetto a quella complessiva nazionale al +3,3% e del Nord-Est al +4%. Il saldo della bilancia commerciale raggiunge così il valore di 291 milioni di euro, in flessione rispetto al 351 milioni di euro del primo trimestre del 2017.

La generalizzata accelerazione dell’export provinciale è frutto principalmente dell'aumento delle vendite all’estero di "sostanze e prodotti chimici": +12 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2017. Completano il podio il settore "macchinari e apparecchi" (+11 milioni) e "mezzi di trasporto" (+8 milioni).
Saldo negativo invece per le esportazioni dei prodotti agricoli non trasformati per quasi 9 milioni di euro in meno. Un calo probabilmente spiegabile per la diminuzione della produzione a causa degli eventi atmosferici dell'estate 2017.
Strutturalmente le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera (95,4% del valore complessivo). Qui la quota maggiore è da attribuire a “macchinari e apparecchi” (19,6%), quindi "prodotti alimentari, bevande e tabacco" (15,8%), "mezzi di trasporto" (15,2%), "sostanze e prodotti chimici" (10,3%) e "legno, prodotti in legno, carta e stampa" (8,3%).
Nel complesso questi cinque settori rappresentano oltre il 69% delle esportazioni provinciali.

Capitolo import. I "mezzi di trasporto" rappresentano il principale settore al 22,4%, quindi "legno, prodotti in legno, carta e stampa" al 14,7% e "sostanze e prodotti chimici" con il 12,7%.
Se si prendono in esame le aree di interscambio, l’Unione europea (28 Paesi) ha assorbito, nel primo trimestre, quasi il 67% delle esportazioni e l’82% delle importazioni. La Germania è sempre il mercato di principale per il 17,9% e vendite per 172 milioni di euro. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 103 milioni di euro (10,8% delle esportazioni complessive) e Francia con 95 milioni di euro (10,%).
Tra i mercati principali, su base tendenziale, hanno segnato buone performance le esportazioni verso Austria (+10 milioni rispetto al primo trimestre 2017), Germania (+9 milioni), Francia (+8 milioni) e Russia (+6 milioni). Crollano invece le esportazioni verso il Regno Unito: da 90,6 milioni di un anno fa agli attuali 72,6 milioni, un calo del 19,9%.
