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Reddito di cittadinanza, Bolzano è ultima, anche Trento e Belluno in coda alla classifica
La fotografia de Il Sole 24 Ore di lunedì 12 novembre nell'articolo a firma di Cristiano Dell'Oste e Valentina Melis, che analizza l'impatto della manovra in base alla situazione economica Isee e secondo le ipotesi del Movimento 5 stelle. Le risorse sembrano insufficienti per coprire l'ampia platea di potenziali beneficiari

TRENTO. Sono 34 le province in testa alla classifica dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza. Davanti a tutti ci sono Crotone, Napoli e Palermo, Caltanissetta e Medio Campidano per una graduatoria chiusa, per distacco, da Trento, Verbano Cusio Ossola, Belluno, Sondrio e Bolzano. Questa la fotografia de Il Sole 24 Ore di lunedì 12 novembre nell'articolo a firma di Cristiano Dell'Oste e Valentina Melis, che analizza l'impatto della manovra in base alla situazione economica Isee.
L'ipotesi del Movimento 5 stelle, annunciata online, non è ancora definita, ma se viene confermata l'intenzione di prendere in considerazione le famiglie con Isee ordinario fino a 9 mila euro quali potenziali beneficiarie del reddito di cittadinanza si può fare una prima valutazione di impatto, anche a fronte dei 9 milioni di euro stanziati nella manovra 2019.
E così il quotidiano economico ha elaborato i dati, si parte da quanto pubblicato ne "Il nuovo Isee. Rapporto di monitoraggio 2016", l'ultimo disponibile, per u report monitorato dal ministero del lavoro e da Istat.
Se il governo gialloverde decidesse di andare oltre, sono diversi i nodi da risolvere, i principali riguardano una platea ampia di possibili beneficiari e le risorse, destinate a pochi, che erodono il fondo complessivo, abbassando notevolmente gli stanziamenti.
I nuclei famigliari che nel 2016 hanno presentato una o più dichiarazioni sostitutive uniche (il documento alla base del calcolo Isee) sono 4,5 milioni in tutta Italia per un totale di 14 milioni di cittadini: le famiglie con Isee inferiore a 9 mila euro si attestano intorno a 2,5 milioni. Una stima, evidenzia Il Sole 24 Ore, prudenziale in quanto la soglia annunciata è un po' più alta, cioè 9.360 euro. A questo si aggiunge che quei nuclei che non hanno mai presentato la documentazione potrebbero farlo nel 2019 per poter ottenere il nuovo sostegno.
Da qui parte, da queste considerazioni, parte il nodo risorse. Se si considerano i 9 milioni di euro stanziati, il sostegno diventa una media di 293,85 euro contro i 780 euro indicati dal governo come obiettivo e meno dei 305 euro che rappresentano il valore medio del reddito d'inclusione, un provvedimento che però interessa un sesto della platea (378 mila famiglie).
Se l'area da coprire è ampia, le risorse si rivelano giocoforza sempre troppo inferiori, la coperta sembra corta: se si vuole assegnare il contributo pieno, gli annunciati 780 euro al mese, moltissimi devono accontentarsi di meno. Il Sole 24 Ore mette in luce che le famiglie con Isee a zero sono 469 mila (51% al Sud e nelle isole, 30% al Nord e il 19% al Centro): se possono ambire al reddito in versione completa si aggiudicano 4,4 su 9 milioni di euro, quindi ai restanti due milioni di famiglie restano le briciole, 184,15 euro al mese in media.
Queste considerazioni e le analisi interne al governo potrebbero avere portato l'esecutivo a valutare un cambio di direzione, compresa l'ipotesi di trasformare il reddito in un incentivo ad assumere i giovani disoccupati.
I valori dell’Isee sono storicamente più bassi nel Mezzogiorno e i calcoli de Il Sole 24 Ore non tradiscono questa situazione: le 34 province in testa alla classifica rappresentano il Sud Italia e le isole. In fondo come anticipato ci sono Trento (9.100 famiglie interessate, pari al 2,9%), Verbano Cusio Ossola (2.600 famiglie interessate, 3,5%), Belluno (3.100, 3,3%) e Sondrio (2.600, 3,3%). Chiude Bolzano: 5.100 famiglie interessate per il 2,3%.
Guidano la graduatoria Crotone (19.500 famiglie interessate, 27,9%) davanti a Napoli (229.90, 20,6%). Sul terzo gradino del podio ecco Palermo (100.800, 20,5%).
Al quarto posto si piazza Caltanissetta (21.400, 19,8%), seguono Medio Campidano (7.500, 18,6%), Catanzaro (27.300, 18,6%), Catania (80.300, 18%), Caserta (62 mila, 17,9%) e Barletta (25.200, 17,5%). E' Reggio Calabria a chiudere la top ten a quota 37 mila famiglie interessate (16,9%).