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Lo sci da fondo in Bondone si prepara all'inverno: ''Richieste in linea rispetto all'anno scorso da record, ma molte incertezze e si punta sull'online''
Il Centro fondo alle Viote sul Bondone lavora e produce neve per aprire la stagione. Nicola Fruner, direttore della Scuola italiana: "E' ancora caldo in quota, ma le attività proseguono in modo continuo. Si punta sulle lezioni individuali e piccoli gruppi composti da familiari"

TRENTO. "Si lavora per aprire la stagione", queste le parole di Nicola Fruner, direttore della Scuola italiana sci fondo Viote, che aggiunge: "C'è un grande impegno di Asis anche se in questo momento le temperature ancora piuttosto miti e l'inversione termica non consentono di produrre grandi quantità di neve".
Sono ancora molte le incertezze per quanto riguarda l'apertura degli impianti legate all'emergenza coronavirus. Il Dpcm scade il prossimo 3 dicembre e le Regioni del Nord sono in trattativa serrata con il governo per cercare di salvare le festività di Natale e Capodanno, un periodo fulcro della stagione.
Si naviga a vista anche per la parte nordica. In attesa della neve naturale, le attività sono in corso sul Bondone a tutti i livelli, compatibilmente con le temperature: i sistemi di innevamento tecnico di Trento Funivie sono entrati in funzione sulla Cordela e sul Palon, qualcosina si è riuscito a sparare anche alle Viote.
"In questo momento le direttive sono poche e aspettiamo maggiori chiarimenti - dice il direttore della Scuola italiana - non sembra così sicuro che ci sia una distinzione netta tra sci alpino e fondo. Intanto però ci prepariamo e aspettiamo dalla Provincia i protocolli e le linee guida che contengono le regole per insegnare: le richieste sembrano in linea rispetto alla passata stagione".
Nonostante il blocco anticipato causa lockdown, la scorsa stagione è stata da record con un +50% in più tra ore di lezioni e incassi al noleggio, mentre ci si è attestati a 13 mila ingressi e oltre 60 mila euro di incassi per il Centro fondo. A fronte di numeri importanti che testimoniano una crescita costante dell'interesse verso le discipline nordiche, la località pianifica un inverno che si annuncia complicatissimo.
Praticamente saltati i corsi con le scuole, i maestri rimodulano comunque l'organizzazione per reggere il colpo. "Incentiviamo le prenotazioni online e cerchiamo di spingere sulle lezioni individuali o piccoli gruppi composti prevalentemente da familiari. Troppo difficile invece recuperare gli accordi con gli istituti - prosegue Fruner - ci sono troppe criticità da valutare e risolvere, anche se l'intenzione è quella comunque di prevedere delle azioni per salvare questa fetta di mercato".
Operatività pronta anche per la parte del noleggio. "L'ipotesi, compatibilmente con la richiesta, è quella di trattare l'attrezzatura come se fosse monouso e poi prevedere una sanificazione complessiva con il macchinario a ozono. Poi ovviamente la flessibilità è massima per garantire la sicurezza di tutti", conclude Fruner.