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Coronavirus, la Cisl Fp: ''Apss e Pat sempre in silenzio. Basta scelte unilaterali: sul piano vaccinale e i premi Covid vogliamo fare la nostra parte''

Le parti sociali chiedono adeguate assunzioni di personale per garantire il benessere organizzativo; rifinanziare e far ripartire la contrattazione decentrata 2019/2021; allargare la platea dei beneficiari del bonus Covid-19 nella sanità pubblica e partecipare alle scelte nella riorganizzazione territoriale del comparto, ma anche un piano vaccinale condiviso

Pubblicato il - 14 febbraio 2021 - 17:39

TRENTO. "Azienda sanitaria e giunta provinciale proseguono sulla strada del silenzio ma sono tante le partite aperte nel settore della sanità". Così Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, che aggiunge: "La speranza è quella che piazza Dante accetti un confronto serio e approfondito per trovare soluzioni applicabili, risposte in grado rispondere a tutte le parti e che non crei quelle disparità di trattamento che tanto hanno adirato i nostri operatori sanitari e non".

 

Un nodo importante è legato al premio Covid-19. "Il primo provvedimento - spiega Pallanch - è stato assolutamente esiguo e parziale: una misura, presa in modo unilaterale dalla Apss senza alcun passaggio sindacale, che ha solo creato malumore negli operatori impegnati per mesi in prima linea. La seconda tranche non è ancora contrattata e nonostante le promesse della Pat, si evita accuratamente ogni confronto con continue correzioni.  Si  prosegue nelle scelte unilaterali che però lasciano tante questioni irrisolte".

 

Sono infatti tanti gli argomenti ancora aperti sul tavolo e il sindacato di via Degasperi chiede un netto cambio di passo nei tempi e nei modi. Le parti sociali chiedono adeguate assunzioni di personale per garantire il benessere organizzativo; rifinanziare e far ripartire la contrattazione decentrata 2019/2021; allargare la platea dei beneficiari del bonus Covid-19 nella sanità pubblica e partecipare alle scelte nella riorganizzazione territoriale del comparto. 

 

"Con la pandemia non sono stati garantiti i diritti dei lavoratori. Sono poi striscianti alcuni processi di esternalizzazione e l’eccessivo uso di personale interinale di cui non abbiamo alcuna informazione, come sarebbe invece previsto peraltro contrattualmente, siamo assolutamente contrari a questo modo di agire - evidenzia Pallanch - la sanità pubblica ha dimostrato di saper reggere l'urto dell'epidemia coronavirus. Si vogliono seguire modelli che si sono dimostrati disastrosi in altre Regioni e questo meccanismo non può funzionare".

 

La richiesta dei sindacati è quella di venire coinvolti nei processi decisionali. "L’azienda sanitaria - aggiunge la Cisl Fp - non può operare scelte in maniera unilaterale senza tenere in considerazione i lavoratori. E' necessario un confronto per garantire gli alti standard di qualità. La volontà è quella di assumerci le nostre responsabilità ma dobbiamo essere ascoltati. La riorganizzazione del sistema ospedaliero e territoriale deve essere riscritta con il nostro contributo in quanto vogliamo essere parte attiva".

 

Altri nodi sono quelli del fabbisogno di personale e del rinnovo del contratto per la parte normativa e la contrattazione decentrata . "Sono necessarie adeguate assunzioni - conclude Pallanch - in tutti i profili per garantire il benessere organizzativo. Non si può risparmiare sulla sanità, un settore fondamentale per i cittadini. Ci deve essere poi una partecipazione sindacale nei diversi ambiti di contrattazione. Sul piano vaccini, necessario un confronto serio con il sindacato per una maggiore omogeneità nella distribuzione a tutte le professioni e il personale operante nel strutture sanitarie e maggiore informazioni".

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