Coronavirus, lavoratori e famiglie colpiti dalla crisi. I sindacati: ''Dalla Pat manovra deludente. Ci sono migliaia di persone senza reddito e vengono ignorate"
Molto duro il giudizio da parte dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sugli aiuti della Provincia che servirebbero per far ripartire l'economia. Una manovra, hanno spiegato i sindacati, di 500 milioni di euro complessivi ma solamente 15 milioni circa sarebbero riservata ai lavoratori. Alotti: "Ribadiamo che questa giunta è affetta da strabismo cronico"

TRENTO. “Siamo davanti ad una manovra della Provincia deludente e insoddisfacente”. E' un giudizio molto duro quello che arriva dalle tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil al termine dell'incontro con la Giunta provinciale nel quale sono stati descritti gli aiuti previsti per le varie categorie.
Un incontro, spiegano i sindacati, che non ha portato a nulla di nuovo rispetto a quello che era stato fatto sapere nei giorni scorsi e che non modifica quindi le critiche nei confronti dell'esecutivo.
“Ci è stato detto – ha spiegato il segretario della Cgil Andrea Grosselli – che è una manovra non compiuta per cui andranno valutati gli aspetti finanziari più avanti. Ci è stato poi detto che ci sono risorse ma non sono state quantificate”.
Un giudizio critico, quello dei sindacati, soprattutto per le poche risorse che sarebbero riservate ai lavoratori. “Noi abbiamo preso atto che l'ipotesi nel complessivo della manovra sarà di 500 milioni di euro di cui una parte di soldi arriveranno dallo Stato e una parte dalla Provincia. Per i lavoratori arriveranno – ha continuato Grosselli - qualcosa come 15 milioni di euro per i lavoratori. E' deludente e insoddisfacente. Ci sono migliaia di lavoratori che non hanno reddito e non sanno come pagare l'affitto e non sanno come andare avanti”.
L'auspicio da parte della Cgil, Cisl e Uil è che la manovra possa prendere un'altra forma perché “così è insostenibile”.
Ancora più dure le parole del segretario della Uil, Walter Alotti. “Ribadiamo – afferma – che questa giunta è affetta da strabismo cronico rispetto agli interessi categorie produttive e non ai lavoratori e lavoratrici che sono stati colpiti dalla pandemia”.
Michele Bezzi segretario della Uil del Trentino è sulla stessa linea. “La Provincia si concentra molto sull'impresa” ha spiegato. “Noi non abbiamo mai detto che le attività economiche non debbano essere ristorate ma è giusto pensare ai lavoratori. Se è vero che senza impresa non c'è possibilità per i lavoratori, è vero anche che senza lavoratori imprese non possono andare avanti. Ci saremmo aspettati dalla Pat una maggiore attenzione alla coesione sociale”.