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Obbligo Green pass e lavoro, gli industriali: ''Sinonimo di libertà: intelligenza sociale contro egocentrismo individuale''. Gli artigiani: ''Modo per uscire prima dalla crisi''

Gli industriali: "Già oggi si utilizzano tutti i protocolli e tutte le procedure di sicurezza via via disposte nel corso dell'emergenza Covid. Si devono proteggere le persone fragili e che non si possono vaccinare, per questo Green pass ok". Gli artigiani: "Positiva la misure di estendere l’obbligo di certificazione verde"

Di Luca Andreazza - 18 settembre 2021 - 06:01

TRENTO. "E' una buona soluzione e il Green pass è un sinonimo di libertà. Ci sembra una decisione che si basa sulla ragionevolezza". A dirlo Fausto Manzana, presidente di Confindustria, mentre Marco Segatta, presidente dell'associazione artigiani, aggiunge: "Giudichiamo positivamente l’estensione dell’obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori. Si tratta di una misura che tutela la salute e la sicurezza in azienda".

 

Nelle scorse ore il governo Draghi, con via libera all'unanimità, ha trovato una sintesi sul decreto che estende l'uso del Green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e alle libere professioni. Una misura che parte dal prossimo 15 ottobre per rendere questi luoghi più sicuri e rendere più forte la campagna di vaccinazione. I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni. 

 

"La certificazione verde è un modo per salvaguardare le imprese e i lavoratori - spiega Manzana - permette di restare aperti e creare economia. Le attività contribuiscono al sistema di welfare del territorio. Le imprese devono organizzarsi ma c'è tempo per trovare le soluzioni più idonee, fermo restando che già oggi ci sono i sistemi di controllo perché in un'azienda non si entra a caso, e si utilizzano tutti i protocolli e tutte le procedure di sicurezza via via disposte nel corso dell'emergenza Covid".

 

Fabbriche e studi professionali, aziende e uffici si trovano al centro del provvedimento del governo con l’obiettivo di invitare alla vaccinazione i circa 18 milioni di dipendenti privati attualmente sprovvisti di Green pass, e gli oltre 300 mila lavoratori pubblici in Italia che rientrano nella stessa condizione.

 

"Ovviamente - dice Segatta - terremo monitorata la situazione che riguarda le piccole imprese dato che non ci sono ancora certezze sulle modalità di attuazione pratica. Il Green pass è lo strumento per incentivare la campagna vaccinale, allentare le restrizioni che ancora condizionano le attività d’impresa e accelerare il percorso di uscita dalla crisi. Possiamo così superare incertezze e ambiguità, con l’obiettivo di garantire insieme la salute delle persone e il rilancio dell’economia. E’ l’unica, indispensabile e responsabile soluzione per non vanificare l’impegno e i grandi sacrifici che i cittadini e gli imprenditori si sono assunti dall’inizio della pandemia".

 

I vari studi confermano inoltre l'efficacia dei vaccini nel ridurre decessi (96,3%), ricoveri ordinari (93,4%) e in terapia intensiva (95,7%). "La scienza - commenta Manzana - ha fatto un mezzo miracolo nel riuscire a rendere disponibili le dosi nel minor tempo possibile. Adesso è importante convincere gli indecisi e i ritardatari per poter ritornare alla normalità il prima possibile. E' necessario prestare certamente attenzione alle persone più fragili che effettivamente non possono ricevere il vaccino, devono essere rispettate e protette: per questo è fondamentale seguire le regole".

 

C'è circa un mese per recepire le nuove disposizioni e attuare le migliori soluzioni per le verifiche delle certificazioni verdi. "Nelle imprese più grandi e strutturate non ci dovrebbero essere grandi difficoltà. Le realtà più piccole - prosegue Manzana - potrebbero avere qualche problema in più ma probabilmente i forma davvero contenuta. E non ci sono contrarietà nell'applicare il Green pass. Prestiamo la massima attenzione, credo però che ci ritroveremo a dover gestire singoli casi".

 

La certificazione verde viene vista come un modo per poter avere più garanzie di mantenere aperte le attività, anche a fronte dell'eventuale aumento della curva del contagio. "E' una decisione ragionevole - aggiunge il numero uno degli industriali - una possibilità per continuare a lavorare. Non dobbiamo tornare indietro, questa è occasione per andare avanti e rivitalizzare l'economia. Ci sono già molte difficoltà da affrontare come l'incremento dei prezzi delle materie prime e la manodopera che non si trova, il Green pass è una condizione per sviluppare la ripresa in maniera importante".

 

C'è stata una ripresa dell'economia, la speranza è quella di proseguire e consolidare il trend di crescita. "La ricchezza e di conseguenza il welfare di un territorio - evidenzia Manzana - vengono costruiti dalle imprese e dai lavoratori. Necessario tornare alla normalità e questa misura va interpretata in questo senso, il Green pass è un sinonimo di libertà: servono un'intelligenza sociale e buonsenso per sviluppare e implementare il bene della società. L'egocentrismo individuale e le prese di posizione a priori invece danneggiano tutti. Il tessuto deve restare unito e per questo la parte datoriale, le organizzazioni sindacali e le istituzioni sono chiamate a confrontarsi in forma seria e responsabile per trovare le strade migliori".

 

Insomma, le imprese si preparano per adeguarsi all'obbligo di Green pass e si guarda anche all'esperienza dello smart working. Ovviamente c'è stato un massiccio ricorso a questa tipologia di organizzazione nel corso del lockdown. Un'applicazione limite e improvvisa con tutta la famiglia a casa.

 

"E' chiaro che si è trattato di un evento che si può definire estremo. Ma non ci avrebbe creduto nessuno - continua l'industriale - se ci avessero detto ex ante che in massimo 3 settimane ci si sarebbe riusciti a organizzare così. E' un asset importante, consente una migliore conciliazione lavoro-famiglia e si deve ricavare il meglio da quell'esperienza. E' doveroso affinare questa possibilità laddove sia possibile e tenere conto di tutti gli aspetti: il diritto alla disconnessione, il lavoro in team e gli spazi adeguati per esempio. Le parole chiave sono sostenibilità ambientale, sociale ed economica. E' necessario riflettere sulle sfide future".

 

I vari settori intendono predisporre alcune campagne informative interne alle aziende. "Le imprese comunicano le proprie posizioni e l'impianto delle regole. Si prosegue nella direzione di presentare le idee con sobrietà e con le raccomandazioni per convincere le persone sull'importanza di seguire le linee guida", conclude Manzana.

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