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Un piano d'investimento da 5 milioni di euro e 30 nuove assunzioni nello stabilimento di Sarche di Italcementi, i sindacati: “Un segnale positivo”
La notizia è stata comunicata questa mattina (11 giugno) dai vertici aziendali, nell'ambito di una videoconferenza con le segreterie nazionali e provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil: “Potrà avere ricadute importanti sul territorio”

TRENTO. Italcementi torna ad investire e sceglie di rilanciare lo stabilimento di Sarche, dove verrà riavviata la linea di cottura dell'impianto: 5 milioni di euro in arrivo e 30 nuove assunzioni. “Lo stabilimento – dice l'azienda – riprenderà da gennaio 2022 la produzione a ciclo completo di cemento, incrementando l'attuale capacità produttiva per rispondere alle opportunità che caratterizzeranno il mercato italiano del nord-est”. La notizia è stata comunicata proprio questa mattina (11 giugno) dai vertici aziendali nel corso di una videoconferenza con le segreterie nazionali e provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che si sono dette soddisfatte della decisione.
“È un segnale positivo che potrà avere ricadute importanti per il nostro territorio – dicono i sindacalisti Roland Caramelle, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti – lo stabilimento trentino da anni era ormai ai minimi in termini di occupazione. Il nuovo investimento, così come illustrato dall'azienda, sarà significativo sul piano dell'innovazione e del rispetto ambientale. Questo ci fa immaginare che Italcementi punti con consapevolezza al futuro”.
Nel dettaglio, nello stabilimento trentino riprenderà la produzione di cemento a partire da gennaio 2022 dopo che negli ultimi 6 anni il cementificio operava solo come centro di macinazione. Si prevede anche un incremento delle capacità produttive e un allargamento del mercato nell'area del nord-est, per cogliere le opportunità che arriveranno a seguito degli importanti piani di opere pubbliche per i progetti di rilancio post pandemico.
Al momento la forza lavoro a Sarche è composta da 19 lavoratori, ai quali da qui a gennaio se ne aggiungeranno altri 30. “E' chiaro che serviranno anche figure professionali con competenze specifiche – sottolineano i sindacalisti – e che non è detto sia immediato reperire sul nostro territorio. Per questa ragione abbiamo sollecitato l'azienda ad attivarsi il prima possibile con Agenzia del lavoro per usare al meglio tutti gli strumenti di cui la Provincia dispone per facilitare l'incontro domanda/offerta di lavoro. Sarà importante anche aprire un canale con le scuole professionali. Per noi conta che le nuove assunzioni si traducano in una ricaduta occupazionale concreta per il territorio. Visto inoltre l’impegno sul piano dell’innovazione ci auguriamo che sia possibile coinvolgere nelle nuove assunzioni anche figure femminili. Altrettanto importante è che vengano garantiti adeguati standard di qualità e il rispetto dei contratti”.