Che fine ha fatto l’Amazon trentina? “A breve si parte con 20 aziende enogastronomiche”. L’obiettivo? Transazioni per almeno 3 milioni di euro entro il 2024
Fra pochi giorni sarà attivato il market place di Indaco quella che alcuni hanno ribattezzato “l’Amazon trentina”: nel giro di 24 mesi dovrà coinvolgere un minimo di 300 operatori economici con sede legale od operativa in Trentino, offrendo al contempo beni e servizi ad almeno 700 punti vendita. L’intervista ad Alessandro Zorer che coordina l’iniziativa: “In questo momento ci troviamo ben oltre la metà del progetto”

TRENTO. Mancano pochi giorni all’attivazione del market place della piattaforma online di Indaco, l’e-commerce trentino che mira a valorizzare i produttori locali. Ciò significa che all’inizio di ottobre sarà possibile acquistare online i prodotti delle aziende presenti sulla piattaforma che tanto ha fatto discutere.
Il progetto infatti è partito nel giugno 2021 e nel giro di 24 mesi dovrà coinvolgere un minimo di 300 operatori economici con sede legale od operativa in Trentino, offrendo al contempo beni e servizi ad almeno 700 punti vendita o di distribuzione sul territorio provinciale. L’accordo negoziale fra la Provincia e quella che alcuni hanno definito “l’Amazon trentina” (nome che però non piace all’assessore Spinelli) prevede che entro i 12 mesi dal termine del progetto la piattaforma e-commerce raggiunga transazioni per un importo complessivo di almeno 3 milioni di euro.
Il bando è stato vinto da una cordata di 7 realtà fra aziende ed altri enti. Delta Informatica Spa si occuperà in particolare della gestione della piattaforma e delle sue evoluzioni mentre la Social It Srl ne monitorerà la conformità finanziaria e amministrativa. La Federazione Trentina della Cooperazione invece avrà il compito di rappresentare la propria base sociale all’interno del progetto sia in termini di produzione, specie nel settore agroalimentare, sia per la distribuzione e i punti vendita sul territorio.
La consulenza per la progettazione della piattaforma e le campagne di lancio in chiave promozione e marketing sono affidate a Realweb srl. Al contempo Trentino Social Tank Sc sta costruendo la community degli stakeholders e dovrà misurare gli impatti ambientali e sociali della piattaforma. Infine ci sono Shair.Tech Srl e Okkam Srl: la prima si occuperà di curare l’integrazione e l’evoluzione di una particolare applicazione web mentre la seconda cura progettazione, realizzazione e sviluppo della struttura di back-end della piattaforma dove verranno memorizzati tutti i dati. Sempre Okkam dovrà integrare nella piattaforma la soluzione Myfood per la gestione del contesto alimentare all’interno di Indaco.
Per conoscere come sta procedendo il progetto ne abbiamo parlato con Alessandro Zorer che coordina l’iniziativa Indaco ed è anche il direttore di ricerca e sviluppo della capofila Delta Informatica Spa.
Qual è lo stato dell’arte della piattaforma?
“In questo momento ci troviamo ben oltre la metà del progetto, con il primo ottobre saremo pronti ad aprire la sezione del market place, lo spazio virtuale dove si potranno effettivamente comprare i prodotti messi a disposizione dai venditori trentini. Inoltre appena aggiornato il sito internet”.
Indaco però non mette solo a disposizione un market place…
“Infatti, la piattaforma offre tutta una serie di servizi dedicati alle imprese. Questo era anche l’obiettivo della prima fase mettere a disposizione diverse soluzioni ‘chiavi in mano’ per realizzare uno shop online. In sostanza diamo ai venditori che vogliono aprire un sito di e-commerce tutti gli strumenti informatici necessari che servono per iniziare a vendere come i servizi di magazzino, consegna e pagamento solo per fare alcuni esempi”.
Tornando al market place come sarà strutturato e quale sarà il target?
“Sarà dedicato ai produttori locali, inoltre l’obiettivo è quello di trattenere delle percentuali molto basse sulle vendite, attorno al 10%, al contrario di altre piattaforme ben più famose che però si intascano cifre molto maggiori. Il punto è che vogliamo dare anche alle piccole realtà la possibilità di partecipare. Un’altra peculiarità è che il nostro vuole essere un market place federativo, per cercare di evitare che la scelta avvenga solo seguendo un fattore economico, metteremo in evidenza quello che sta dietro al prodotto e alle aziende. Proprio per questo ci rivolgiamo soprattutto a un target composto da residenti e turisti”.
Quali saranno le aziende presenti?
“Per una prima sperimentazione abbiamo scelto una ventina di aziende con un equilibrio fra piccole, medie e grandi imprese. Al momento saranno in vendita prodotti legati al comparto enogastronomico come vini, salumi, distillati, ortofrutta e derivati come marmellate e mieli. Successivamente ci sarà spazio per alcune realtà trentine legate a sport e benessere”.
Per quanto riguarda i costi degli operatori possiamo anticipare qualche cifra?
“Come già detto abbiamo cercato di tenere più basse possibili le percentuali sulle vendite, stesso discorso per i costi di adesione. Sui servizi invece ci appoggiamo alle realtà del progetto o a professionisti del settore precedentemente individuati, le tariffe serviranno esclusivamente a coprire i costi del servizio perché l’obiettivo ora non è quello di realizzare dei ricavi. In questa fase però le aziende possono entrare gratuitamente in quella che abbiamo definito la nostra community così da capire meglio come funzionano la piattaforma e i suoi servizi e magari valutare le proprie necessità capendo ciò che serve alla propria azienda”.
Sulla logistica invece?
“Per quanto riguarda i servizi dedicati alla logistica del market place per scegliere le aziende a cui appoggiarci terremo conto degli impatti ambientali e dell’etica del lavoro. Ciò significa che che non andremo a costruire il magazzino di Indaco o un’azienda di trasporti della piattaforma. Per tutto ciò che esula dal market place invece daremo ai venditori la possibilità di scegliere ma mettendo sempre in evidenza la componente di sostenibilità ambientale e di ottimizzazione del servizio”.
Indaco però è anche un progetto di ricerca, come si sviluppa questa parte?
“Esatto, nella terza e ultima fase prevista per maggio 2023 porteremo i risultati del progetto di ricerca che comprende la valorizzazione dei dati. La nostra idea è quella di consentire a tutti gli operatori di sfruttare i dati delle varie aziende, raccolti in forma anonima, per avere più ricchezza e offrendo la possibilità di crescere tutti insieme”.