Riapre il caseificio di Pinzolo, Latte Trento riparte con la produzione di Trentingrana. Paoli: "Per ora 14 forme al giorno di grana e 70 di Spressa, ma aumenteremo"
Dopo lo stop di mesi del caseificio in Val Rendena, dovuto alla crisi della filiera del latte, Latte Trento riparte con circa 4 addetti. Paoli: "Per ora utilizziamo 7 caldaie di latte al giorno, poi ne aggiungeremo altre 7 per arrivare a 30 forme di grana. Quest'anno però ne sono state prodotte circa 2-3 mila in meno. La Spressa? Si può produrre solo qui, necessita del latte della zona"

PINZOLO. Riapre il caseificio di Pinzolo dopo lo stop deciso lo scorso settembre: riparte così la produzione di Trentingrana nell'unico caseificio di Latte Trento che ha ripreso la sua attività. "Siamo ripartiti lunedì scorso gradualmente: 70 forme al giorno di Spressa delle Giudicarie e 14 circa di Grana", dichiara Sergio Paoli, direttore di Latte Trento.
Prima il rincaro dei mangimi e delle materie prime, partito già nel 2021, poi gli aumenti sui costi dell'energia di quest'anno, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, avevano messo in ginocchio il settore dell'allevamento: "19 le stalle chiuse da aprile scorso", sosteneva Paoli, intervistato da il Dolomiti. La conseguente carenza di latte aveva portato ad aumentare il prezzo di vendita del prodotto che era arrivato a scarseggiare anche sugli scaffali dei supermercati.
Da lì la scelta di fermare la produzione di grana, che "consuma troppo proprio per la lavorazione molto lunga" e convogliare tutto il latte nello stabilimento di Trento, solo per la produzione di formaggi freschi e mezzani, e per il latte per uso alimentare. Su 3 caseifici di Latte Trento, al momento solo quello di Pinzolo in Val Rendena è tornato attivo, mentre quello di Trento rimane fermo. "Avevamo il timore di non riuscire ad aprire quello di Pinzolo nemmeno per dicembre - prosegue Paoli - solo qui possiamo produrre la Spressa delle Giudicarie, che necessita di latte della zona. Per noi era una priorità".
Sono circa 4 gli addetti che sono tornati all'opera nello stabilimento in Val Rendena. "La prossima arriveranno fino a 8 per alternarsi tra spaccio, raccolta e produzione". Il piano è quello di aumentare gradualmente: "Nella prima settimana abbiamo raccolto solo il latte dei soci della Val Rendena. Seguirà poi la zona delle Giudicarie e poi della Val di Ledro. Per ora stiamo utilizzando 7 caldaie di latte al giorno, ma poi ne aggiungeremo altrettante per arrivare anche a 30 forme di grana giornaliere". Quest'anno però "circa 2-3 mila quelle in meno prodotte".
Il calo del conferimento del latte "aveva toccato picchi del 17% nei mesi scorsi". Da novembre però ai soci è stato aumentato l'acconto fino a 18 centesimi al litro, "per cui ora siamo intorno al -7-8%". Il valore del prodotto rimane comunque alto al momento, conclude Paoli, "potrebbe riflettersi anche sui prezzi dei formaggi, ma valuteremo solo al momento opportuno, nel caso della Spressa quando sarà pronta tra 3-4 mesi".