Dieci anni per arrivare a 100 mila passeggeri, poi il crollo dell'uso di bus e treni: "Siamo ripartiti ma manca ancora un 20%". E il Trentino punta sull'Academy per gli autisti
L'emergenza Covid ha portato a un crollo nell'uso del trasporto pubblico dopo un decennio di costante crescita. Negli ultimi due anni la ripresa ma i dati sono ancora inferiori al 2019. Diverse le iniziative avviate o pianificate per rispondere ai fabbisogni degli autisti. Tra i nodi anche l'usura delle ruote dei treni sulla Valsugana. Il presidente di Trentino Trasporti, Diego Salvatore: "Sono anni molto intensi e complessi, ma anche di investimento"

TRENTO. Una crescita quasi costante nell'uso del trasporto pubblico da parte dei trentini. Poi il crollo causato da Covid, i lockdown prima, le limitazioni poi e il contestuale cambio di abitudini ha portato un sostanziale "abbandono" di bus, corriere e treni. In pratica, come per tantissimi settori, una decina d'anni di investimenti svaniti nel nulla. Negli ultimi 2 anni una lenta ripresa: i dati con decisi segni "più" ma manca ancora all'appello una quota del 20% di passeggeri. Questo quanto emerge nell'analisi "La mobilità pubblica in Trentino", considera il decennio 2012-2022.
Non solo la necessità, per il Tpl, di ritornare attrattivo per i fruitori ma anche sul fronte occupazionale. Dall'Academy con 75 possibili nuovi autisti al sostegno per l'affitto di una casa al personale che arriva da fuori Trentino fino all'adeguamento contrattuale per uno stipendio d'ingresso più alto. E ancora la sicurezza sui bus e l'usura anomala delle ruote sulla linea della Valsugana che manda i treni ai box. Un comparto che affronta diverse sfide con orizzonte alle Olimpiadi 2026.

"E' un periodo complesso e di grande impegno - commenta Diego Salvatore, presidente di Trentino Trasporti - il Brt di Trento, quello della val di Fiemme e della val di Fassa. Sono anni molto intensi e di investimento per l'azienda".
MOVIMENTAZIONE PASSEGGERI SUI MEZZI PUBBLICI DEL TRENTINO
Il trend di crescita ha una radice precisa: un aumento della domanda a fronte di un'offerta che via via ogni anno è stata migliorata e sviluppata. Dalla programmazione di nuove corse al rinnovo del parco mezzi, dall'introduzione del sistema Mitt-mobilità integrata trasporti Trentino alle nuove tipologie di viaggio, compresa l'estensione della gratuità. Una serie di interventi messi in campo nel tempo che ha permesso di aumentare l'appetibilità del trasporto pubblico rispetto al mezzo privato.
Si è passati da 86.597 passaggi registrati il 23 febbraio 2012 (considerato nell'analisi un giorno caratteristico feriale) a 96.993 il 16 febbraio 2017, un dato in incremento del 14,3% rispetto all'anno precedente e dovuto in particolare a un maggior utilizzo del servizio urbano. Nel 2019 si supera la barriera dei 100 mila spostamenti, 102.676 per la precisione. Numeri complessivi in aumento rispetto al 2017 (96.993) e al 2018 (99.345), rispetto al quale si rileva un aumento del +3,4%, ripartito equamente tra extraurbano e urbano.

La pandemia ha stravolto tutto. E' aumentata la diffidenza verso l'utilizzo del mezzo pubblico, ritenuto poco sicuro per i motivi di contagio e di diffusione del virus. Questo si è unito alla ridefinizione della necessità di spostamento, come il ricorso a smart working e modalità agili. Gli uffici non hanno più ricoperto un ruolo centrale per l'attività lavorativi e questo ha modificato il concetto di pendolarismo e di mobilità.
L'obiettivo è quello di riuscire a rispondere al meglio alla nuova domanda di mobilità, introducendo tutta quella serie di innovazioni che permetteranno di tornare a muoversi in piena sicurezza e in maniera sempre più sostenibile. Ripartendo da un "anno zero".
"C'è stata stata una ripresa in questi ultimi due anni", dice Salvatore. "Fino a un anno e mezzo fa c'è stato il Green pass per salire sul trasporto pubblico e questo ha inciso sulla fruizione. Cadute le ultime limitazioni, i cittadini sono tornati a utilizzare gradualmente bus e treni. Un incremento in tutte le tipologie di trasporto. Il 2022 ha registrato un +13,4% rispetto al 2021 e in questi primi sei mesi registriamo un +11,2%. Non abbiamo ancora recuperato il gap con il 2019 ma c'è un ritorno e questo è molto importante perché ci conferma che c'è una dinamica in evoluzione positiva".
CARENZA DI PERSONALE
Un calo dell'utenza che significa meno risorse in un contesto complesso. La salita dei prezzi delle materie prime e l'inflazione incide anche in Trentino Trasporti. Nel 2022 la società è riuscita a far fronte, per esempio, al +36% per il gasolio di trazione, +175% del metano di trazione, +835 per il metano da riscaldamento e un 67% per l’energia elettrica.

Ma il nodo principale è relativo alla carenza di personale. "La pianta organica - evidenzia il presidente - non è adeguata e si soffre di più nel servizio urbano di Trento e di Rovereto. Ci servirebbero una ventina di autisti se ci limitassimo a guardare l'indice delle giornate lavorative annuali. Ma in realtà i fabbisogni sono più elevati perché subentrano diversi aspetti nella gestione quotidiana del servizio".
La carenza di organico "crea tensioni indipendenti alla gestione aziendale perché per garantire quantità e qualità del servizio si richiede un maggiore impegno lavorativo e più flessibilità sul fronte di ferie, permessi e turni di riposo. Questa estate, per esempio, c'è stata una rimodulazione dei turni con la chiusura dell'anno scolastico. Non abbiamo tagliato linee ma abbiamo modificato il cadenzamento dei passaggi: siamo passati da ogni 20 minuti a 30 minuti per tornare a regime con l'autunno. Questo ha permesso di garantire le ferie agli autisti. Ma non è una soluzione strutturale per far tornare questo lavoro appetibile. I problemi nel trovare personale è generalizzato e nazionale, trasversale a tantissimi settori e acuito dal calo delle natalità e della crisi demografica. Non è semplice trovare le risposte ma lavoriamo a diversi progetti".

Sono diverse le iniziative pesante in Trentino Trasporti, alcune in corso, altre in fase di valutazione. Un progetto è quello dell'Academy. "Un modo per sostenere i giovani", aggiunge Salvatore. "Li assumiamo a tempo determinato, senza patente idonea e certificati di abilitazione. Intraprendono un percorso per ottenere le licenze e vengono formati. I ragazzi escono pronti e viene proposto un contratto a tempo indeterminato. Siamo partiti a giugno e abbiamo avuto un bel riscontro con 120 domande, sono stati selezionati 75 candidati potenziali. La speranza è quella di poterli confermare tutti".
Poi ci sono i benefit. "L'anno scorso, per esempio, siamo intervenuti con un bonus bollette da 450 euro per rispondere alle esigenze dei lavoratori". Un'altra azione guarda fuori provincia. "Una possibile strada è quella di incentivare il personale che viene da fuori e contribuire per un periodo al costo dell'affitto della casa". E poi si pensa a un adeguamento contrattuale. "Una retribuzione salariale d'ingresso più alta. Alcune iniziative sono già concrete, altre solo ipotesi ma siamo operativi per rendere il lavoro più attrattivo".

SICUREZZA SUI MEZZI PUBBLICI
La sicurezza degli operatori, autisti e controllori è sempre stato un argomento centrale nelle politiche di Trentino Trasporti. "Si monitorano le linee più sensibili e si prendono in considerazione tutte le segnalazioni ma non sempre è facile prevedere eventuali episodi. Negli anni ci sono sempre stati investimenti per tutelare il personale viaggiante e contrastare i comportamenti scorretti. La postazione blindata, il pulsante collegato direttamente alla Centrale operativa delle forze dell'ordine, il ricorso a guardie giurate e vigilantes, una maggiore presenza dei controllori. Tutte iniziative per garantire il massimo della sicurezza".

ABBONAMENTI BUS E ANOMALA USURA DELLE RUOTE SULLA LINEA DELLA VALSUGANA
I principali fruitori restano gli studenti, mentre l'utilizzo da parte dei "Pensionati C", quegli utenti residenti in Trentino e che hanno compiuto 70 anni per i quali la Provincia nel 2019 ha previsto la gratuità del Tpl è quasi residuale. Un dato quest'ultimo, 2.856 movimenti, in rialzo del 48% nel 2022 rispetto al 2021 ma lontana dal valore di 9.116 registrato nel 2020. "C'è però un incremento di pensionati e lavoratori, quindi anche in questo caso guardiamo con fiducia al trend".
C'è poi la questione dell'usura dei bordini delle ruote dei treni Minuetto circolanti lungo la ferrovia della Valsugana. Un problema che va avanti da tempo nonostante. "Questa situazione è sotto stretta osservazione e aspettiamo gli esiti di un approfondimento, speriamo che ci possano essere novità sostanziali a breve", conclude Salvatore.