Il Gran Premio va in Svizzera: ''Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto'' di Aldo Gugolz trionfa al Trento Film Festival. Assegnate le Genziane
Quest’anno il Gran Premio rimane sulle Alpi: la Giuria internazionale ha assegnato infatti al film Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto di Aldo Gugolz (Svizzera/2020/82'), ritratto di un alpeggio in Ticino e del suo inquieto titolare, la prestigiosa Genziana d’oro Miglior film - Gran Premio “Città di Trento”. Ecco tutti i premi assegnati durante il Trento Film Festival

TRENTO. Dopo le Ande e il Caucaso, quest’anno il Gran Premio rimane sulle Alpi: la Giuria internazionale ha assegnato infatti al film Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto di Aldo Gugolz (Svizzera/2020/82'), ritratto di un alpeggio in Ticino e del suo inquieto titolare, la prestigiosa Genziana d’oro Miglior film - Gran Premio “Città di Trento”.
"In quella stessa natura dove qualcuno cerca la resurrezione, altri trovano la morte. Il regista utilizza abilmente la cornice di un fatto di cronaca nera per trasportare lo spettatore con perizia audiovisiva (pregevoli fotografia e suono) nell'ambiente dell'alta montagna e presentargli Fabiano, giovane alla ricerca di un nuovo sé stesso nella presunta pace idilliaca della montagna", si legge nella motivazione della Giuria composta Cinzia Angelini, Maura Delpero, Anne Delseth, Emile Hertling Péronard e Nahuel Uria. "Confuso da dubbi esistenziali e sensi di colpa, è nel nuovo ruolo di padre che il protagonista prova ad elaborare la relazione con il proprio, portando il film a riflettere con consapevolezza e profondità sul tema spinoso dell’eredità familiare e della possibile emancipazione dalla stessa".
"Il Trento Film Festival non ha mai avuto paura di osare", spiega il presidente Mauro Leveghi, che aggiunge: "E ha sempre tentato la strada meno semplice, più faticosa, ma più ricca di significati e verità: quella che porta a comprendere la montagna, le sue culture, la vita delle sue genti, in modo non banale e superficiale, ma scavando e indagando, a costo di farne emergere le contraddizioni più profonde. Il film vincitore del Gran Premio di quest’anno ha lo stesso coraggio e racconta la montagna fuori dai facili stereotipi idealizzanti: tra angosce, paure, fragilità, ma senza mai perdere la speranza di farcela. E’ quello che proviamo tutti noi, al secondo anno di pandemia, di fronte alla sfida della ripartenza".
Si aggiudica la Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna - Premio del Club Alpino Italiano Holy Bread di Rahim Zabihi (Iran/2020/54'), un documentario che segue il massacrante e rischiosissimo lavoro dei portatori clandestini di merci attraverso le montagne tra Iran e Iraq. «La vita nelle comunità montane non è facile: in molti casi la realtà riflette disuguaglianze e condizioni di sussistenza minime. Holy Bread», si legge nella motivazione, «offre ruvide testimonianze di come i Kulbars trasportano merci attraverso i passi di montagna senza l'attrezzatura tecnica necessaria, affrontando pericoli e condizioni meteorologiche estreme, con la forte volontà di fare tutto il necessario per portare il “pane santo” sulla tavola di famiglia».
"È sempre "Santo" il pane che è frutto della fatica e del sacrificio, ma lo è ancor di più quello che si guadagna restando radicati alle proprie montagne, poco importa di quale Paese, affrontandone ogni criticità climatica o logistica. E non serve chiedersi quale sia la segreta ragione di un attaccamento che rimane spesso inspiegabile: è scritta nel legame che unisce le montagne a chi le porta scritte nel proprio animo", ha dichiarato il presidente generale del Cai – Club alpino italiano, Vincenzo Torti.
La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura - Premio “Città di Bolzano” è andata a Here I Am, Again di Polly Guentcheva (Bulgaria/2021/102'), uno sfaccettato ritratto dell’alpinista d'alta quota e zoologo bulgaro Boyan Petrov, e la cronaca dell’operazione di salvataggio internazionale senza precedenti che scatta in seguito alla sua scomparsa sullo Shisha Pangma, uno degli ultimi Ottomila che mancavano al suo curriculum.
Ecco poi la Genziana d’argento - Miglior contributo tecnico – artistico a Die letzten Österreicher di Lukas Pitscheider (Austria, Ucraina/2020/85'), un documentario che si immerge tra gli ultimi membri di una comunità di origine austriaca e lingua tedesca tra i monti dell’Ucraina; Genziana d’argento - Miglior cortometraggio a One Day di Jin Jiang (Cina/2020/24'), che segue da dietro un anziano cinese in un cammino che si dipana dal mattino alla sera, attraverso le quattro stagioni, fino al ritorno a casa.
Il Premio della Giuria è stato assegnato a Chaddr - A River Between Us di Minsu Park (Germania/2020/88'), un film che racconta l’ultimo viaggio a piedi di una bambina verso la sua scuola, attraverso le spettacolari montagne del Kashmir, lungo un fiume ghiacciato che presto non sarà più percorribile.
"Quanto sia difficile organizzare un grande evento culturale ai tempi del Covid-19, ormai lo sappiamo, perché è la seconda edizione condizionata dai limiti e dalle incertezze legate all’emergenza sanitaria", commenta la direttrice della rassegna, Luana Bisesti. "Ma la risposta del pubblico, che ha riempito le sale del cinema e affollato quelle virtuali degli eventi in live streaming, ci ripaga ancora una volta delle fatiche e ci fa guardare al futuro con speranza. A giugno torneremo in piazza con MontagnaLibri e a teatro con tanti eventi legati alla storia dell’alpinismo e della letteratura di montagna: il successo di questo “primo tempo” non può che confortarci e darci le energie necessarie per andare avanti con entusiasmo".
La Giuria ha inoltre assegnato la Menzione speciale a Icemeltland Park di Liliana Colombo (Italia, Regno Unito/2020/40'), uno sguardo caustico e originale sul riscaldamento globale, che ironizza sulla nostra inconsapevolezza, e The Magic Mountain di Eitan Efrat e Daniel Mann (Belgio/2020/67'), la ricognizione di tre luoghi in Europa dove grotte, tunnel e cave hanno aperto vie di comunicazione fisiche e simboliche con le forze della montagna e del sottosuolo.
"Solo un paio di settimane fa eravamo rassegnati a organizzare un evento solo online, oggi ci troviamo a fare il bilancio del primo festival in Italia ad essere tornato nelle sale", chiude Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico. "E' un bilancio positivo, addirittura più delle aspettative. Nonostante il contingentamento degli ingressi, il tempo limitato a disposizione per comunicare la riapertura delle sale e l'assenza da Trento di molti studenti universitari, abbiamo ritrovato un pubblico appassionato ed entusiasta di poter tornare al cinema, con una partecipazione costante alle proiezioni, e sale sold out per i film più attesi. Parallelamente, la piattaforma di streaming - che rimarrà attiva fino al 16 maggio - si conferma uno strumento apprezzato e ormai adottato dagli spettatori, in Trentino e nel resto d'Italia: abbiamo raggiunto quasi 10mila utenti registrati, e ad oggi, ovvero con ancora una settimana di streaming davanti, sono già 30mila circa le visioni effettuate online. In sala o in rete, possiamo felicemente confermare che la voglia di cinema non si è spenta, e con un po’ di orgoglio dire che il Trento Film Festival si è fatto trovare pronto, con contenuti inediti e di qualità, e la flessibilità necessaria di questi tempi".