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Montagna, gli alpinisti Barmasse e Göttler rinunciano la scalata al Nanga Parbat: ''Anche se con rammarico dobbiamo dire arrivederci al nostro sogno''
I due alpinisti hanno spiegato: "Le previsioni a lungo termine pronosticano l'arrivo del jet stream con vento da 70 a poco meno dì 200 km/h . E come quasi sempre accade, dopo il vento così forte riprenderanno le copiose nevicate rendendo inutile l'attesa al campo base"

NANGA PARBAT. Hervé Barmasse e David Göttler hanno deciso di chiudere la spedizione sulla parete Rupal del Nanga Parbat. Purtroppo le condizioni meteo non hanno consentito di proseguire secondo i piani. I due alpinisti hanno raggiunto i 6200 metri, la quota massima della spedizione. Nulla da fare, invece, raggiungere la vetta.
Partiti per il Pakistan verso fine dicembre i due alpinisti avevano trovato problemi anche a metà gennaio. Il forte vento, fino a 45 chilometri orari e le temperature rigide, fino a 30 gradi sotto lo zero, avevano costretto gli alpinisti a fermarsi al campo due per due giorni, per poi riscendere al campo base. (QUI L'ARTICOLO)

Nelle scorse ore la decisione di chiudere la spedizione. "Anche se con rammarico dobbiamo dire arrivederci al nostro sogno perché le previsioni a lungo termine pronosticano l'arrivo del jet stream con vento da 70 a poco meno dì 200 km/h . E come quasi sempre accade, dopo il vento così forte riprenderanno le copiose nevicate rendendo inutile l'attesa al campo base. Per questo motivo abbiamo deciso dì rientrare in Italia per fine mese così da concentrarci sugli altri obiettivi dì questo 2022" ha scritto su Facebook l'alpinista Hervé Barmasse, chiudendo la spedizione impegnata nella stagione invernale sulla parete Rupal del Nanga Parbat, colosso di 8.126 metri in Pakistan.
“Non ho mai rimpianto nessuna esperienza e dì certo non rimpiangerò questa” ha continuato l'alpinista. “Quella dì aver creduto (e ci credo ancora) che si possa scalare la parete più grande del mondo (la Rupal del Nanga Parbat 8126 metri) in inverno e in uno stile pulito, leggero, alpino. Uno stile che rispetta la montagna e dì conseguenza l’uomo. Ovvio, non è facile ma il limite, se ne esiste uno, è il bel tempo che non si presenta mai. E non certo le capacità mentali, fisiche e fisiologiche della specie umana e degli alpinisti che possono aspirare a fare qualcosa dì meglio che tappezzare dì corde fisse montagne che si stanno plastificando come gli oceani”.

Nel corso del suo lungo post Barmasse spiega che con David Göttler, nei pochissimi giorni di bello in cui sono riusciti a salire più di metà parete con uno zaino di poco più di 10 kg, si sono sentiti bene, più di quanto potessero aspettarsi. “Ma ora – continua - anche se con rammarico, dobbiamo dire arrivederci al nostro sogno perché le previsioni a lungo termine pronosticano l’arrivo del jet stream con vento da 70 a poco meno dì 200 km/h . E come quasi sempre accade, dopo il vento così forte riprenderanno le copiose nevicate rendendo inutile l’attesa al campo base. Per questo motivo abbiamo deciso dì non posticipare la fine della spedizione ma dì mantenere il programma originale e rientrare in Italia per fine mese così da concentraci sugli altri obbiettivi dì questo 2022”.
La conclusione della spedizione, ha spiegato Göttler ”Non è una decisione facile, ma abbiamo riflettuto attentamente, discusso all'infinito e ascoltato le nostre emozioni per potercela fare. Sono felice di quello che ho imparato e del tempo che ho trascorso qui. Ora è tempo di andare avanti. Sto leggendo Musashi di Eiji Yoshikawa mentre ero qui, e mi viene in mente una grande citazione: 'Non farò nulla di cui mi pentirò'"
