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"Vive di ciò che la natura ha da offrire e non conosce la tecnologia", storia di Ferruccio, "guardiano" dei boschi in val di Non

Ferruccio Valentini è un uomo ben noto in val di Non, soprattutto a Tuenno, luogo in cui si è fatto "custode del territorio", studiando quanto la natura ha da offrire e facendo sapiente uso dei suoi frutti. La tecnologia? Non fa per Fèro, che "ha lanciato contro a un muro l'unico smartphone da lui posseduto"

Di Sara De Pascale - 12 ottobre 2022 - 11:43

TUENNO. Barba lunga, caschetto brizzolato e un volto segnato dal tempo: non un viso qualunque, ma quello di Ferruccio Valentini, per gli amici Fèro, un uomo di 74 anni la cui storia affonda orgogliose radici a Tuenno, in val di Non, dove tutt'ora risiede, stringendo fra le mani la sapienza di chi nei boschi ci bazzica da sempre, con passo lento, costante ma soprattutto attento, alla scoperta delle bellezze che madre natura regala. 

Una narrazione che ha dello straordinario, quella di Fèro, raccontata a Il Dolomiti dall'amico Mauro, che da molti anni abita vicino a Ferruccio e osserva "il suo modo incredibile di vivere la vita - commenta Mauro senza esitazione - la casa di Fèro non si trova nel bosco - esordisce - è in paese, a Tuenno, ma passa talmente tanto tempo in mezzo alla natura e in montagna che potremmo dire che lì ci vive: il suo mondo sono le erbe e le piante, che conosce in maniera straordinaria, al punto da aver donato alla scienza nuove scoperte attraverso il rinvenimento di fossili di piante sconosciute, tra cui un antenato dei pini chiamato 'Ferovalentinia' in suo onore". 

 

Osserva, studia e coglie i frutti del terreno, ma soprattutto "custodisce il territorio, un vero e proprio guardiano del bosco - aggiunge Mauro - luogo sondato in lungo e in largo, consentendogli negli anni di apprendere e sperimentare in quella scuola a cielo aperto che è la natura, utilizzando quanto questa offre per nutrirsi e curarsi. Tempo che gli ha consentito inoltre, negli ultimi anni, di osservare gli esiti del cambiamento climatico: il bosco per lui non ha segreti - rivela -le piante officinali aveva iniziato a utilizzarle già molti anni fa, quando si occupava degli animali nella stalla del padre e li curava con metodi naturali". 

 

Un uomo in grado di prendere dal bosco "la maggior parte di ciò di cui necessita, a partire dal caffè, ricavato dalla radice del tarassaco - continua - al supermercato ci va davvero di rado: coglie innumerevoli elementi tra cui luppolo, aglio, nasturzio e ortiche, che magistralmente conserva o fa fermentare" (FOTO). 

Un certosino e instancabile lavoro quello che Fèro porta avanti da sempre e continua a mettere in pratica, giorno dopo giorno: "Al momento si sta dedicando alla raccolta delle mele. Un'attività che lo assorbe al punto da non avere tempo per parlare con nessuno: quando fa qualcosa la fa fatta bene - dichiara Mauro - la natura la ama al punto da non essersi mai interessato della tecnologia: l'unico smartphone che abbia avuto è infatti finito, dopo nemmeno due giorni, lanciato contro a un muro", conclude divertito.

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