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I 2.800 maestri di sci del Trentino pronti a scendere in pista ma c'è un problema di ricambio generazionale: "Oggi questa non è vista come una professione stabile"

I maestri di sci del Trentino: "C'è un'innalzamento dell'età media e tanti giovani che non vedono la professione come stabile. Nove decimi dei nuovi professionisti non praticano l’insegnamento in modo costante. Anche se si va sempre più verso una professione legata alla montagna a 360 gradi senza interruzione di continuità"

Di L.A. - 19 novembre 2023 - 20:16

TRENTO. La stagione è iniziata a Campiglio, con l'apertura sul Grostè, e sul Presena. Ormai pronti a scendere in pista anche i 2.800 maestri di sci del Trentino. I primi riscontri del week end sulle montagne sono positivi, non mancano le prenotazioni e c'è ottimismo lungo tutta la filiera dell'industria della neve. E' partito il conto alla rovescia per tutte le destinazioni a marchi Skirama Dolomiti e Dolomiti Superski.

 

I maestri si sono riuniti nel tradizionale appuntamento di inizio stagione. Un'occasione per ringraziare le società impianti per "il grande lavoro svolto anche nell’ultima stagione - commenta Mario Panizza, presidente del Collegio dei maestri di sci del Trentino - ma anche per gli investimenti attuati in quella attuale per il costante ammodernamento delle struttura e per la cura messa nella manutenzione delle piste". E' stata poi l'opportunità per tracciare un bilancio dell'attività del settore.

 

Sono 600 i maestri (oltre un quinto dei nostri iscritti) che ogni anno frequenta i corsi di aggiornamento. "Oggi abbiamo 2.337 maestri di sci alpino, 413 maestri di snowboard e 145 maestri di sci nordico. Ma guardando più in profondità vediamo che 397 hanno la qualifica di direttore di scuola, 132 hanno la specializzazione in telemark, 41 in freestyle e 179 in Freeryde. E poi 489 hanno l’abilitazione all’insegnamento in inglese, 116 in tedesco e 24 in francese. Una vera a propria realtà multilingue capace di soddisfare le richieste dei sempre più numeri ospiti stranieri che frequentano le nostre piste con il prezioso lavoro di promozione coordinato dall’assessorato al Turismo e attuato da Trentino marketing, Apt e impianti".

 

Significativa è "la nostra presenza nel Tavolo azzurro, organismo di Trentino Marketing chiamato proprio a rappresentare le categorie economiche nelle scelte di promozione. Ma non meno significative sono le specializzazione di 373 maestri per l’insegnamento ai bambini e in particolare dei 204 maestri titolari all’insegnamento delle discipline sciistiche alle persone disabile. Quest’ultimo è certamente un aspetto importante sia sul piano prettamente sociale considerando che nel 2026 il Trentino ospiterà i tradizionali Giochi Olimpici e anche quelli Paralimpici".

 

Tutto bene quindi? Non in termini assoluti. Ci sono anche alcune zone d’ombra. "Prime di tutte l’innalzamento dell’età media dei maestri e la difficoltà di reperire nuove leve. Sembra un controsenso leggendo i numeri molto interessanti dei giovani che si avvicinano alla professione, come confermano le partecipazioni ai corsi di formazione professionale. Molti di questi nuovi maestri hanno un livello di istruzione elevato, universitario, e quindi vedono la professione di maestri di sci come una occasione temporanea ma non come una professione stabile. Ecco perché nove decimi dei nuovi maestri non praticano l’insegnamento in modo costante. Anche se, e questo è un dato interessante, si va sempre più verso una professione legata alla montagna a 360 gradi senza interruzione di continuità". Ancora una volta sono le cifre a fotografare il fenomeno chiaramente: "Delle 224 guide alpine del Trentino un quarto maestri di sci (61) e dei 181 accompagnatori media montagna oltre il 33% è rappresentato maestri di sci (65)".

 

Questo settore si mette a servizio dei 2,9 milioni di turisti invernali del Trentino di cui 500 mila sono clienti. “I maestri di sci sono tra i cardini del turismo invernale del Trentino con un ruolo sempre più di ambasciatori turistici", evidenzia Andrea Sini, presidente dell’Associazione maestri di sci del Trentino. "Fondamentale la consapevolezza del ruolo che il maestro di sci ha nel proprio operato e dovrà mantenere sempre di più anche in futuro. Siamo l’operatore turistico che assolutamente sta per più tempo con il cliente, con un tempo di maggior qualità rispetto agli altri operatori invernali. In qualche caso diventiamo amici dei turisti, ci fanno confidenze a volte li visitiamo a casa loro. Questo ci dà una forza incredibile nel capire chi è il nostro turista ideale e nel capire di conseguenza quali possano essere le politiche di promozione turistica ideali per le nostre località e la nostra categoria”.

 

Sul territorio operano 51 tra scuole e associazioni affiliate Amst che danno occupazione a trecento persone. Non mancano i problemi extra categoria legati soprattutto a due fattori: la sicurezza in pista e la presenza di maestri stranieri o di italiani che hanno ottenuto la qualifica all’estero, by-passando le severe selezioni attuati in Italia. "Su questo aspetto - aggiunge Panizza - pendono ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Circa la sicurezza il presidente del Collegio dei maestri di sci del Trentino ha ringraziato le forze dell’ordine per il lavoro svolto sulle piste, ha annunciato anche per questa stagione la giornata sulla neve per lo scambio di utili indicazioni, ha chiesto una intensificazione dei controlli e ha invitato parallelamente i maestri a tempestive segnalazioni alle forze dell’ordine in presenza di comportamenti scorretti o pericolosi in pista. Non siamo dei poliziotti  ma abbiamo comunque il ruolo di educare i nostri clienti al rispetto delle regole”. Al riguardo Panizza ha annunciato la collaborazione con Trentino Marketing nella stesura di un vademecum sui comportamenti corretti da mantenere in montagna. Prosegue anche quella con Tsm.

 

Un accenno anche al processo di informatizzazione del Collegio dei maestri di sci: "Circa 2.500 hanno scaricato la speciale app da noi voluta e creata - conclude Panizza - e oggi tutte le formalità burocratiche sono gestite in tempo reale senza alcun supporto cartaceo, liberando la nostra categoria e anche i nostri uffici (un ringraziamento è stato rivolto a Michela Cozzini) dalle lungaggini burocratiche". Tutto bene anche sulla parte finanziaria con il bilancio illustrato da Maurizio Bonelli approvato all’unanimità. Immutata poi la quota di 70 euro, ormai ferma da venti anni a conferma di una sana gestione.

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