Alessandro Savoi entra in Consiglio provinciale al posto di Maurizio Fugatti. Martedì la nomina ufficiale
Già consigliere del Carroccio dal 2008 al 2013, era il primo dei non eletti e prende il posto di Fugatti, eletto a Roma.

TRENTO. Maurizio Fugatti se ne va a Roma, eletto deputato, e il suo posto di consigliere provinciale lo lascia ad Alessandro Savoi, leghista della prima ora, che in Consiglio provinciale ci è già stato nella scorsa legislatura, sempre per la Lega. Martedì prossimo, come primo punto dell'Assemblea presieduta da Bruno Dorigatti, la nomina ufficiale.
Savoi era infatti risultato il primo dei non eletti dopo Fugatti e Civettini (quest'ultimo ha successivamente lasciato il gruppo per approdare in Civica Trentina) raccogliendo 884 preferenze. Sarà l'unico rappresentante del Carroccio, e coprirà l'incarico fino a scadenza, fino alle prossime elezioni provinciali dell'autunno prossimo.
In base all'ordine del giorno della sessione del Consiglio provinciale che da martedì proseguirà fino a giovedì, alla surroga seguiranno il question time, la nomina suppletiva di tre componenti della Quarta Commissione (per le recenti dimissioni in blocco delle minoranze in seno all'organismo) e la designazione, sempre su indicazione delle opposizioni, di un membro del collegio dei revisori dei conti dell'Opera universitaria.
Il Consiglio discuterà e voterà poi la proposta di risoluzione numero 27 presentata da Lucia Maestri insieme a tutti i consiglieri membri della Quinta Commissione da lei presieduta, relativa alla partecipazione della Provincia autonoma di Trento al programma dell'Unione europea per il 2018.
Dopo aver discusso le prime due proposte di mozione l'aula si dedicherà a due disegni di legge: il 171 di Fasanelli (Gruppo misto) per la ristrutturazione degli alloggi Itea, respinto il 29 marzo scorso dalla Quarta Commissione, e il 141 di Degasperi (M5s) per vietare la partecipazione degli amministratori locali alle commissioni urbanistiche ed edilizie, bocciato il 20 marzo dalla Terza Commissione.
Saranno quindi affrontate nove interrogazioni che alla scadenza dei termini non hanno ottenuto risposta scritta dalla Giunta. Il programma si conclude infine con altre otto proposte di mozione.