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Smantellamento della residenza Fersina, 9 operatori perderanno il posto. I sindacati: “La Pat ha tradito i lavoratori”
Fp Cgil e Cisl Fp tuonano contro la Pat: “Le cooperative che subentreranno nella gestione della Residenza Fersina potranno assumere a loro piacimento, ma così la maggior parte degli operatori resterà senza lavoro”

TRENTO. “Nelle procedure di svuotamento della Residenza Fersina, la Provincia aveva garantito l’applicazione della clausola sociale per non lasciare senza lavoro i dipendenti della Croce rossa. Oggi la Provincia dice che la clausola non vale più”. Questa le denuncia di Luigi Diaspro della Fp Cgil e Giuseppe Pallanch della Cisl Fp. L’effetto di questa mossa, che non è sfuggito ai sindacalisti, è che “le cooperative subentranti potranno assumere a loro piacimento, considerando i curricula dei 13 lavoratori. Ma ne assumeranno solo 4”.
Per questo Cgil e Cisl tuonano contro la Provincia “che fa appello al buonsenso delle cooperative, dicendo che la clausola qui non si applica. Ebbene – proseguono Diaspro e Pallanch – noi parliamo di contratti e leggi, non di buonsenso. Se la norma da lui stesso citata non è più quella di riferimento, ci dica ora su quale norma si basa. Altrimenti siamo al libero mercato, che svincola da ogni dovere cooperative e associazioni le quali, peraltro, avrebbero nei loro statuti la tutela delle persone”.
Così come ricostruito dai sindacati, era il 30 ottobre quando il Dipartimento salute e politiche sociali annunciò lo svuotamento progressivo della Residenza Fersina. “La Provincia – sostengono Cgil e Cisl – argomenta che la modalità di cambio appalto atipica non rientra nell’applicazione letterale della legge. Ma se di cambio appalto si tratta, vengono erogati gli stessi servizi alla stessa utenza, va applicata con rigore la relativa disciplina. Fa anche amaramente sorridere che le cooperative subentranti abbiamo chiesto a Croce Rossa ‘con urgenza l’invio dei curricula vitae dei Vostri dipendenti in uscita’, perché quei dati sono già stati loro trasmessi da tempo, in ossequio a quanto stabilito dal committente”.
Come se non bastasse Atas e Centro Astalli avrebbero già dichiarato che le eventuali assunzioni saranno discrezionali, anche per questo Cgil e Cisl chiedono l’immediata interruzione delle procedure e una convocazione per trovare soluzioni rispettose dei sindacati e per salvaguardare i posti di lavoro.