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Crisi di governo, ufficiali le dimissioni di Conte. Al via le consultazioni tra Mattarella e i partiti
La giornata di Conte è iniziata con l'ultimo Consiglio dei Ministri per poi proseguire al Quirinale e al Senato, dove ha annunciato la sua decisione a Mattarella e ai presidenti delle Camere. Al vaglio ora le varie opzioni: dal Conte "ter" allo scioglimento delle Camere

ROMA. Ormai è ufficiale: siamo entrati in crisi di governo. Questa mattina l’oramai ex-premier Conte si è recato al Quirinale per rassegnare le dimissioni del Governo al Presidente della Repubblica Mattarella. Il capo dello Stato “si è riservato il diritto di decidere e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”.
Stamattina il premier ha cominciato la sua giornata partecipando all’ultimo Consiglio dei Ministri, tenutosi alle 9. "Ringrazio ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme", ha dichiarato sciogliendo la squadra di governo. Il Consiglio si è chiuso col lungo applauso dei ministri, un ultimo gesto di affetto nei confronti del Presidente uscente.
Il passo successivo è stato salire al Quirinale per il confronto con Mattarella. Subito dopo in Senato, seguendo la procedura, per annunciare la propria decisione ai presidenti delle due Camere: Elisabetta Casellati e Roberto Fico.
La prossima mossa è in mano a Mattarella, che dovrà consultarsi con tutte le forze politiche per esplorare tutte le opzioni: dal reincarico di Conte per un governo “ter” all’estrema soluzione di sciogliere le Camere e andare alle urne.
Le varie forze politiche non fanno mistero di quello in cui sperano. M5S, Pd e Leu vogliono un Conte “ter” per rimanere al Governo. I partiti di destra, guidati da Meloni e Salvini, spingono invece per le urne, desiderosi di un cambio al vertice. Silenzio per il momento da Italia Viva, che presumibilmente non si sbilancerà fin dopo il vertice di domani sera tra i propri gruppi parlamentari.