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Elezioni comunali, nelle liste una quota minima riservata alle donne, ma solo in Alto Adige. Zanella: "Il Trentino? L'unica provincia d'Italia a rimanere indietro"
Il ddl approvato in Consiglio regionale, dopo essere stato modificato in accordo con la Svp, prevede che nessuno dei due generi possa essere rappresentato nelle liste sopra ai due terzi dei candidati effettivi. Zanella: "Da noi resterà in vigore l'inganno introdotto nel 2012 quando la quota si riferiva, e da noi continuerà a riferirsi, al numero massimo di candidati spettanti alla lista"

TRENTO. Un terzo dei posti nelle liste per le elezioni comunali dovranno essere occupati da donne, ma solo in Alto Adige. E' così che si traduce il ddl approvato oggi (20 ottobre) in Consiglio regionale presentato dai consiglieri della Grüne Fraktion - Gruppo verde Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler e modificato in accordo con la Svp.
"Nessuno dei due generi potrà essere essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati effettivi - spiega il consigliere regionale Grüne/Verdi e provinciale di Futura Paolo Zanella - bene, ma solo per l'Alto Adige, perché questo avanzamento, per scelta della maggioranza trentina, non varrà per i nostri comuni della nostra provincia".
Cosa significa questo? "Da noi resterà in vigore l'inganno che fu introdotto nel 2012 - prosegue il consigliere trentino - quando la quota dei due terzi si riferiva al numero massimo di candidati spettanti alla lista, che in Trentino corrisponde al numero dei componenti il Consiglio comunale. Peccato che la lista possa essere ridotta di un quarto e così le donne passare da un minimo di un terzo a meno di un sesto della lista. Alla faccia delle pari opportunità".
Il ddl approvato ora invece "allinea il codice degli enti locali della Regione a quello nazionale per quanto riguarda la composizione di genere delle liste per le elezioni comunali. Il Trentino rimane l'unica provincia d'Italia a non seguire la linea nazionale".
Un problema secondo Zanella, che "non si rifletterebbe tanto sui comuni più grandi dove spesso le liste sono complete, ma sui comuni più piccoli dove le liste non vengono riempite".
Diversi gli emendamenti presentati con la collega del Pd e neo deputata alla Camera Sara Ferrari, con cui "avevamo chiesto che in Trentino si andasse nella direzione del sistema elettorale della nostra Provincia: liste 50/50 alternate per genere e doppia preferenza di genere. E invece l'assessore Ossanna e la destra che ci governa in Provincia hanno deciso di lasciarci al palo, ancora una volta. Le donne e tutta la società trentina ringrano".