Il Patt (e la maggioranza) riprovano a eliminare la doppia preferenza di genere: la mossa a sorpresa di Ossanna rischia di penalizzare le donne
La proposta del Patt prevede di introdurre fino a 4 preferenze ma secondo le minoranze l’emendamento di Ossanna dovrebbe essere dichiarato inammissibile. Futura: “In caso contrario ci organizzeremo per contrastarne la discussione”

TRENTO. Nella mattinata di oggi si sono aperti i lavori del Consiglio provinciale, in aula però non sono mancate le sorprese. Il consigliere del Patt, Lorenzo Ossanna, ha presentato un emendamento al disegno di legge 89 di Alex Marini (M5s) in materia di referendum. Una mossa che ha provocato le reazioni delle minoranze con Paolo Zanella di Futura che ha chiesto al presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, la verifica dell’ammissibilità dell’emendamento di Ossanna. Così i lavori sono stati momentaneamente sospesi dopo che la garante delle minoranze, Paola Demagri, ha chiesto di convocare la conferenza dei Capigruppo.
L’emendamento proposto dal consigliere del Patt prevede la modifica della legge elettorale sulla doppia preferenza di genere, pensata per agevolare la partecipazione delle donne alla vita politica. Nel concreto si prevede di introdurre fino a 4 preferenze con la clausola che se un elettore esprime due o tre voti di preferenza uno di questi deve essere diretto a un candidato di genere diverso. Per esempio si potrà votare per duo uomini e una donna. Nel caso di 4 preferenze queste dovranno essere divise equamente fra entrambi i generi.

Non è la prima volta il Patt e la maggioranza (ormai sempre più convergenti) provano a cambiare la legge elettorale. Eppure modifiche simili, secondo gli esperti, finirebbero con il penalizzare le donne aumentando i seggi a disposizione degli uomini.
“Qualora l’emendamento fosse dichiarato ammissibile – fa sapere Zanella – ci organizzeremo per contrastarne la discussione”. Secondo le minoranze l’emendamento dovrebbe comunque essere dichiarato inammissibile, vista l’estraneità all’argomento alla discussione. “A questo – dicono dall’opposizione – si aggiunge che la modifica in materia elettorale sarebbe comunque soggetta a referendum e i tempi non sarebbero dunque compatibili con la fine della legislatura”.Nel frattempo il presidente Kaswalder si è impegnato a rispondere entro la ripresa dei lavori del pomeriggio.