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Pd e M5s tagliano fuori dagli uffici di presidenza Terzo polo e Autonomisti: “Gesto di chiusura e arroganza”

In segno di protesta il gruppo delle Autonomie non ha preso parte al voto, Unterberger: “Pd e 5 Stelle hanno deciso di dividersi tutte le cariche nell’ufficio di presidenza destinate alle opposizioni”. L’ira di Renzi: “Quello che è successo ieri andrebbe studiato nei manuali di strategia parlamentare come esempio di incapacità di fare politica”

Di Tiziano Grottolo - 20 ottobre 2022 - 11:53

ROMA. “Atteggiamento senza precedenti nelle prassi parlamentari”, non usano mezzi termini dal gruppo delle Autonomie al Senato per commentare l’accordo fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che si sono spartiti gli uffici di presidenza senza coinvolgere gli altri gruppi di minoranza.

 

“Pd e 5 Stelle – si legge nella nota degli autonomisti – hanno deciso di dividersi tutte le cariche nell’ufficio di presidenza destinate alle opposizioni, lasciando fuori tutti gli altri gruppi. È un gesto di chiusura e arroganza, lesivo del pluralismo e del corretto funzionamento della vita parlamentare”.

 

In segno di protesta il gruppo delle Autonomie, di cui fanno parte Julia Unterberger e Meinhard Durnwalder dell’Svp, Pietro Patton (Alleanza Democratica per l’Autonomia), Luigi Spagnolli (Centrosinistra), Dafne Musolino (Sud chiama nord) e i senatori a vita Elena Cattaneo e Giorgio Napolitano, ha scelto di non partecipare al voto.

 

Anche il senatore Matteo Renzi si è scagliato contro l’accordo Pd-M5s: “Quello che è successo ieri andrebbe studiato nei manuali di strategia parlamentare come esempio di incapacità di fare politica”, attacca il leader di Italia Viva. “Eliminando noi dal voto in Aula i posti per le opposizioni paradossalmente sono scesi da 14 a 12 – rincara la dose l’ex segretario dei Dem – Fratelli d’Italia ha avuto due segretari d’aula in più perché noi e il gruppo delle autonomie siamo stati costretti dall’arroganza Pd-Grillina a stare fuori dall’Aula, come in campagna elettorale il Pd è stato dunque il miglior alleato della Meloni”.

 

Secondo i calcoli di Renzi il Pd (con 107 parlamentari) ha ottenuto 5 posti mentre il M5s (con 80 parlamentari) ha preso ben 7 posti: “La follia di questo Pd ha regalato ai grillini due posti in più, infatti due candidati del Pd, casualmente entrambi emiliani, sono stati bocciati dai franchi tiratori Dem e grillini”.

 

Renzi respinge anche gli attacchi che lo vorrebbero fra gli artefici dell’elezione alla presidenza del Senato di Ignazio La Russa: “Dicono che voglio la presidenza del Copasir ma non è vero, farò opposizione da semplice senatore, loro invece pur di non fare l’accordo con noi hanno sacrificato due loro candidati, mai visto un partito più masochista”.

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