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“Vivi e lascia vivere (tranne i bevitori di Radler)”: il Partito della Birra terzo alle elezioni in Austria
Alle elezioni presidenziali, vinte al primo turno dal presidente uscente Alexander Van der Bellen, il Partito della Birra in Austria ha raggiunto l'8,4% delle preferenze, raccogliendo il terzo risultato nel paese

VIENNA. Era stato fondato nel 2014 come un progetto satirico, ma 7 anni dopo il Partito della Birra in Austria è stato il terzo più votato alle elezioni presidenziali, dove il suo leader, Dominik Wlazny, ha raccolto l'8,4% dei consensi. Meglio di lui, dunque, hanno fatto solo il presidente uscente, Alexander Van der Bellen, rieletto al primo turno, ed il candidato della destra dell'Fpo Walter Rosenkraz.
Il partito, come detto, è nato nel 2014 come un'iniziativa satirica di Wlazny, che dopo la laurea in medicina si è dedicato alla musica rock creando il gruppo Turbobier. L'inno del movimento è infatti l'omonimo singolo (Die Bierpartei) contenuto nell'album di esordio della band e tra le sue (singolari) proposte c'è la costruzione di una fontana di birra in centro a Vienna e la fornitura mensile di birra a tutte le famiglie austriache.
Lo slogan, manco a dirlo, è un 'attacco' alla Radler, il mix di birra e limonata particolarmente disprezzato dal Bierpartei: “Vivi e lascia vivere (tranne i bevitori di Radler)”. “Grazie – ha scritto sui social Wlazny, in arte Marco Pogo – sono arrivato terzo in queste elezioni, a Vienna sono arrivato secondo dopo Van der Bellen e davanti all'Fpo. Per gli under 30 ci sarebbe stato addirittura un ballottaggio tra me e Van der Bellen”.
Tra le proposte del partito, accanto ad ipotesi provocatorie e stravaganti, anche l'abolizione delle tasse sulle bevande vendute nei bar ed iniziative per rilanciare il mondo della cultura colpito dal Covid, oltre che progettualità legate a lavoro, infanzia, povertà e diritti.