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Pastori del Lagorai di tutto il mondo unitevi: la prima razza ''trentina'' potrebbe avere l'ok ma al raduno bisognerà essere in tanti
Il 27 maggio a Fara Gera d'Adda si terrà il primo raduno ufficiale dell'Enci per fare il censimento di questi splendidi cani (paragonandoli anche al pastore delle Alpi Apuane e dell'Oropa). Per farlo risultare efficace serviranno tanti esemplari. A quel punto potranno essere individuate le linee guida per l’apertura di un registro genealogico

BERGAMO. Più saranno, meglio sarà. La prima razza canina ''trentina'' potrebbe finalmente essere riconosciuta ufficialmente. Domenica 27 maggio a Fara Gera d'Adda, nel bergamasco, si terrà, infatti, il primo raduno del Pastore della Lessinia e del Lagorai concesso ufficialmente dall'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci). Un'occasione unica e molto importante perché in questa occasione verrà fatto il censimento dei cani che saranno presenti. "Una commissione composta da 3 giudici - si legge sulla pagina Facebook dedicata all'evento - esaminerà tutti i soggetti e verificherà la loro rispondenza allo standard. I soggetti che saranno riscontrati tipici avranno diritto a ricevere il pedigree se la nostra razza sarà ritenuta sufficientemente omogenea e consistente, anche attraverso la comparazione con il Cane delle Alpi Apuane e con il Pastore di Oropa che saranno presenti allo stesso raduno. Se invece saremo troppo pochi, la razza non sarà riconosciuta quindi dovremo essere tantissimi".
L'appello, quindi, è chiaro: pastori della Lessinia e del Lagorai di tutto il mondo unitevi e andate a Fara Gera d'Adda. Il Comitato Esecutivo dell’ente ha infatti formalmente autorizzato il censimento della popolazione canina esistente, la valutazione dell’omogeneità morfologica e caratteriale, e molto più importante, la conseguente individuazione delle linee guida per l’apertura di un registro genealogico ufficiale, detto più correttamente Registro Supplementare Aperto (RSA) che consentirà ai capostipiti iscritti e ai loro discendenti di ricevere un vero e proprio pedigree.
L’iniziativa è stata promossa da SIPaLL (Società Italiana Pastore della Lessinia e del Lagorai), associazione nata con lo scopo di tutelare e valorizzare questa antica etnia da conduzione tipicamente trentina e comunemente diffusa in tutto il Triveneto e Lombardia orientale nelle sue diverse varianti cromatiche di nero, marrone e merle. Frequente nelle aziende rurali, nelle malghe, nelle greggi transumanti e stanziali, ma colpevolmente mai elevata al rango di razza ufficiale. Una vicenda, quella legata al pastore del Lagorai e della Lessinia che, come il Dolomiti, stiamo seguendo sin dall'inizio da quando, un anno e mezzo fa era partita la procedura per arrivare al riconoscimento. E adesso ci siamo.
Il 27 maggio al raduno di Fara Gera d'Adda ci saranno anche il Cane da Pastore delle Alpi Apuane e il Cane da Pastore di Oropa, per permettere un confronto oggettivo delle tre popolazioni. Queste razze autoctone infatti presentano alcuni tratti morfologici e attitudinali comuni con il Pastore della Lessinia e del Lagorai, dovuti alla discendenza dagli stessi antichissimi ceppi di cani da pastore delle Alpi che accompagnavano l’uomo cacciatore e allevatore fin dall’epoca preistorica e protostorica, come le evidenze storiche dimostrano. Antenati che risultano probabilmente in parte comuni a tutte le razze da pastore europee e in particolare a quelle alpine.

Durante il raduno, una commissione formata da 3 esperti giudici nominati dall’Enci esaminerà la consistenza numerica e la costruzione morfologica dei soggetti di età pari o superiore ai 9 mesi, ne valuterà il grado di tipicità e di conseguenza l’ammissibilità al futuro registro genealogico. Saranno inoltre effettuati i prelievi di sangue per l’analisi del Dna della razza secondo i più avanzati criteri scientifici oggi a disposizione. Al fine poi di apprezzare quello che risulta essere l’elemento distintivo principe di questi cani, ossia l’abilità nella conduzione del bestiame, sarà anche possibile, a discrezione dei proprietari, testarne le attitudini lavorative e caratteriali con le pecore.
Questo raduno fa seguito a quello amatoriale e conoscitivo tenutosi a Erbezzo (VR) nel settembre 2016, e a quello del febbraio 2017 svoltosi a Bussolengo (VR) e valido per la raccolta delle misurazioni biometriche. Quest’ultimo in particolare ha visto la partecipazione di un numero di soggetti sufficiente per redarre una iniziale proposta di standard della razza e attirare l’attenzione sulla stessa da parte dell’Enci, avviando materialmente l’iter di riconoscimento già in precedenza richiesto.
Il riconoscimento ufficiale di una razza è oggi considerato il principale strumento per la sua valorizzazione. L’esistenza di un registro genealogico permetterebbe di tenere memoria dei capostipiti, delle riproduzioni e delle discendenze consentendo di valorizzare le tipicità, ovviare al pericolo di consanguineità o peggio di meticciamento selvaggio come purtroppo sovente si osserva negli ultimi anni. Circostanze che a lungo andare possono compromettere l’esistenza di una popolazione fino anche portarla all’estinzione, disperdendo non solo un patrimonio zootecnico inarrivabile, selezionato attraverso il millenario lavoro sui sentieri delle transumanze e nelle stalle, ma anche un’eredità tutta italiana, tutta alpina. Rivalutare e proteggere questa antica razza “non razza” significa anche salvaguardare la cultura pastorale e contadina che lo ha originato e cullato, trasmettendone insieme i valori e le conoscenze delle genti della nostra terra.
Ne consegue che se i soggetti presentati saranno troppo pochi la razza non potrà essere riconosciuta andando incontro ai rischi accennati. La SIPaLL, allora, fa appello alla sensibilità e all’impegno di ciascun singolo proprietario nel partecipare soprattutto per dare il proprio piccolo ma indispensabile contributo all’interesse generale e comune della razza ossia al suo riconoscimento, prima che al singolo individuale desiderio di certificare solo la tipicità del proprio cane. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dell’associazione: http://www.pastorelessinialagorai.it/ e la relativa pagina Facebook: