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Premio Nobel per la fisica: Andrea Ghez è la quarta donna al mondo a ricevere il prestigioso riconoscimento per i buchi neri
Insieme a Andrea Ghez, premiati anche Reinhard Genzel e Rogers Penrose per la ricerca sui buchi neri, un oggetto super-massiccio al centro della nostra via lattea. L’augurio della scienziata: “Spero di ispirare altre giovani donne a dedicarsi a questo campo del sapere”

STOCCOLMA (Svezia). L’accademia reale svedese delle scienze, dopo il premio Nobel per la medicina 2020, assegnato ieri, lunedì 5 ottobre, agli scopritori del virus dell’epatite C, oggi ha premiato per la fisica i lavori sui “più oscuri segreti dell’universo”: i buchi neri.
La scienziata Andrea Ghez (55 anni) e il collega Reinhard Genzel (68 anni) sono stati premiati, infatti, per la loro ricerca sul nucleo della nostra galassia che ha portato alla scoperta della presenza di un oggetto invisibile e massiccio al centro della via lattea: un buco nero dalle dimensioni gigantesche che sembra trainare i movimenti delle stelle a velocità straordinarie.
“La fisica è uno studio che può regalare così tante soddisfazioni e se si è appassionati di scienza, c’è veramente molto da fare”, commenta Ghez durante la premiazione, cercando di ispirare e incoraggiare le giovani donne nel campo della fisica, campo in cui negli ultimi anni si sono fatti grandi passi avanti.
Si tratta della quarta volta nella storia del premio, in più di 150 anni, che una donna riceve il prestigioso titolo. La prima ad avere questo riconoscimento era stata Marie Curie nel 1903 per i suoi studi sulle radiazioni. A seguire Maria Goeppert-Mayer per il mantello atomico, nel 1963, e Donna Strickland nel 2018 per gli studi sulla fisica del laser.
L’altra parte del Nobel è andato invece al fisico Rogers Penrose (89 anni) per aver messo a punto il metodo matematico che ha dimostrato come i buchi neri siano diretta conseguenza della teoria della relatività generale di Albert Einstein, della cui esistenza lo scienziato stesso era titubante.