Dal Rotary Club tredici concentratori di ossigeno per le Rsa. Tononi: "Noi vi diamo solo degli strumenti, voi ci regalate emozioni"
Il Rotary Club è stato chiamato a gestire un'ingente donazione fatta dagli Stati Uniti nei confronti dell'Italia durante il periodo di crisi più profonda: 5 milioni di dollari che sono diventati un aiuto concreto per la fascia di popolazione più colpita dalla pandemia

TRENTO. Tredici concentratori di ossigeno per altrettante Rsa del Trentino. Questo il bellissimo dono che il Rotary Club ha consegnato alle strutture dedicate alla cura dei più deboli per aiutarle in questo periodo di emergenza sanitaria.
“Il progetto è partito lo scorso ottobre dagli Stati Uniti – spiega il presidente relazioni esterne del Rotary Club Trentino Nord, Corrado Tononi -. Il governo americano ha deciso di stanziare 5 milioni di dollari per aiutare l’Italia che al momento stava attraversando un periodo di profonda crisi a causa del Covid. Come Rotary Club siamo stati scelti per gestire questa donazione e tradurla in un aiuto concreto per la popolazione sul territorio”.
È partito quindi un periodo di analisi della situazione, in cui sono stati vagliati i bisogni delle fasce più deboli della popolazione, concentrandosi in particolare sulle Rsa appunto. “Innanzitutto abbiamo censito le strutture – racconta Carmela Di Natale, segretaria del Club – e abbiamo mandato loro dei questionari per farci un’idea di quante fossero, come fossero attrezzate, di cosa potessero aver bisogno e quali strutture avessero più necessità di aiuto. Non è stato un processo facile, ma alla fine abbiamo scelto tredici Rsa a cui abbiamo consegnato altrettanti concentratori di ossigeno”.
Questi strumenti consentono di affrontare al meglio le patologie respiratorie mediante un processo di ossigeno terapia dei pazienti e vengono spesso utilizzati all’interno delle strutture di accoglienza in quanto sono portatili e, al contrario delle bombole, non hanno bisogno di essere ricaricati. Permettono quindi agli ospiti di potersi muovere liberamente anche in aree degli edifici prive di erogatori di ossigeno fissi, come i giardini.
“È una tecnologia fondamentale, soprattutto in questo momento di crisi – dichiara l’assessora Segnana -. Come Apss siamo molto grati al Rotary per il regalo che ci è venuto in soccorso in un periodo non facile, aiutandoci in molti modi. I concentratori saranno utilissimi anche quando questa crisi ormai sarà passata e apprezziamo la considerazione data a quella che probabilmente è stata la fascia più colpita durante l’emergenza”.
Da Grigno a alle Giudicarie Esteriori, da Nomi a San Vendemiano, tutte le Apsp ricevitrici della generosità del Rotary Club hanno ringraziato calorosamente l’associazione per lo sforzo fatto, alcuni dei rappresentanti visibilmente emozionati dopo il duro periodo appena affrontato. Ai ringraziamenti ha risposto il presidente Tononi che dichiara: “Noi vi abbiamo consegnato soltanto delle apparecchiature tecniche, quello che ci regalate voi è molto più prezioso, voi ci donate emozioni”.