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Tra i vincitori del mondiale "genovese", c'è posto anche per un agordino. E' suo il "pesto più alto del mondo"
Silvano Savio ha ricevuto un riconoscimento speciale durante l'ottava edizione del Pesto World Championship. Con il video realizzato sul Col Margherita, a 2500 metri di altezza, Savio ha realizzato il “pesto più alto del mondo”. Menzione al territorio dolomitico agordino anche grazie a Lia de Biasio e Gabriele Rivan

BELLUNO. Il 20 marzo si è tenuta l’ottava edizione del Campionato mondiale del pesto al mortaio, il Pesto World Championship. Una sfida online per l'edizione civid-free che ha visto i partecipanti sfidarsi tramite un computer in diretta o tramite la realizzazione di un video. Tra loro Silvano Savio, forestale agordino in pensione, che si è portato a casa la menzione speciale per "il pesto più alto del mondo".
Il Pesto World Championship è progetto promosso dall’Associazione culturale Palatifini che, dal 2007, insieme alla Camera di Commercio di Genova, porta avanti questa iniziativa per raccontare ed esaltare le qualità del proprio territorio, promovendo e rendendo accessibile la diversità della propria cultura. E’ questa l’idea del concorso che nell’ottava edizione ha visto gli 85 partecipanti, provenienti da tutto il mondo, sfidarsi a colpi di “pestate”. Silvano Savio, sull’onda della tecnologia, ha così deciso di presentarsi al concorso, non in diretta, ma con un video ideato e creato dalla sua fantasia.

“Ci è arrivato un video bellissimo di un signore in montagna, tra bellezze paesaggistiche incredibili, che, in mezzo alla neve, realizza il suo pesto. Un pestaiolo matto” esclamano i presentatori durante la diretta. Ma è proprio questo spirito originale e temerario, tipico delle persone di montagna, che ha valso la menzione speciale a Savio.
Con gli scii tra le mani e lo zaino in spalla, le sue piantine di basilico e il mortaio, da buon montanaro, è partito in direzione della ski area San Pellegrino, tra la valle di San Lucano, Vallada Agordina, Canale d’Agordo, Falcade e il Col Margherita, arrivando a 2500 metri, dove il suo pesto ha cominciato a spandere oli essenziali e sapori.

Con la sua maestria e la destrezza, Savio, in poco meno di 5 minuti di video ha così realizzato “il pesto più alto del mondo”, ma senza varianti, utilizzando scrupolosamente solo gli ingredienti originali della ricetta tradizionale genovese, arrivati ad Agordo tramite la “Pesto Box”: basilico genovese, olio extravergine di oliva della riviera ligure, parmigiano reggiano, fiore sardo, aglio di Vessalico, pinoli nazionali e sale grosso siciliano delle Saline di Trapani.
Anna Galleano, della Camera di Commercio di Genova, ha presentato il video durante la diretta del Campionato, dove Savio è stato immortalato con grembiule del campionato al collo e Dolomiti alle spalle. Ad omaggiarlo anche i complimenti del Presidente delle Camera di Commercio di Treviso Belluno, Mario Pozza.
Ma non solo Savio ha rappresentato il territorio dolomitico, insieme a lui hanno partecipato con il proprio contributo anche Lia De Biasio e Gabriele Rivan: una delegazione territoriale forte che ha gettato le basi per un ponte tra le Dolomiti agordine e la storica repubblica marinara.