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Amnu e Stet si fondono e nasce AmAmbiente: ''Servizi di qualità a oltre 20 mila famiglie. Parole chiave: efficienza, innovazione, lungimiranza e trasparenza''
La nuova società è il punto di arrivo di un percorso che ha portato alla fusione tra Amnu e Stet nell'ambito dei servizi essenziali tra ciclo idrico, igiene ambientale e energie rinnovabili, illuminazione pubblica e onoranze funebri. La presidente Manuela Seraglio Forti: "Operiamo nel settore dei servizi essenziali, valorizzando il patrimonio di esperienza e professionalità"

TRENTO. "L'obiettivo è quello di essere un punto di riferimento per i cittadini e per le pubbliche amministrazioni". A dirlo Manuela Seraglio Forti, presidente di AmAmbiente, la società che raccoglie l'eredità di Amnu e Stet. "Le parole chiave sono efficienza e innovazione, lungimiranza e trasparenza".
La nuova società è il punto di arrivo di un percorso avviato nel 2013 con l'ipotesi di fusione tra Amnu e Stet nell'ambito dei servizi essenziali tra ciclo idrico, igiene ambientale e energie rinnovabili da un lato e illuminazione pubblica e onoranze funebri dall'altro lato.
"Il processo di integrazione è partito dopo tre anni - spiega Forti - mentre nel 2020 i sindaci dei Comuni soci hanno dato mandato per approfondire gli studi per costituire un'unica realtà in grado di operare sul territorio di riferimento. La direzione è stata affidata a Roberto Bortolotti, già direttore di Amnu. Accorpare un'impresa può essere un'operazione tecnicamente semplice, ma alla luce della tipologia e delle funzioni di questa realtà è stata fondamentale una condivisione a livello politico e c'è stata una grande disponibilità. Un aspetto da non sottovalutare è, inoltre, la capacità di creare una cultura e una mentalità aziendale: siamo già in fase molto avanzata in questo senso anche se questo processo è naturalmente ancora in corso".
Sono 19 i Comuni azionisti di questa Spa a capitale interamente pubblico che orbita principalmente nell'area dell'Alta Valsugana e Bersntol con diramazioni anche nei territori limitrofi. La maggioranza relativa è appannaggio di Pergine con il 72,67%, poi rientrano nella compagine anche Levico Terme (18,51%), Caldonazzo (4,77%), Tenna (1,54%), Baselga di Pinè (0,58%), Altopiano della Vigolana (0,49%), Civezzano (0,36%), Calceranica (0,22%), Fornace (0,15%), Sant'Orsola Terme (0,14%), Bedollo (0,09%), Borgo Valsugana (0,04%), Fierozzo (0,03%), Frassilongo (0,03%), Vignola Falesina (0,02%), Grigno (0,02%), Albiano (0,01%), Novaledo (0,01%), Palù del Fersina (0,01%), e l'Apsp S. Spirito.

La nuova AmAmbiente propone, quindi, i servizi prima in capo a Amnu e Stet e mantiene la struttura di una società in-house providing: un braccio operativo delle amministrazioni comunali. Inoltre è azionista di Dolomiti Energia Holding, Dolomiti Energia Spa, Primiero Energia e Set. "Queste partecipazioni - aggiunge Forti - ci permettono di avere circa 4 milioni di utile netto: i dividendi vengono poi utilizzati dai Comuni e le ricadute sono concretamente percepite dal territorio. La nostra mentalità inoltre è fortemente pubblica e questo ci permette di sviluppare iniziative educative: la consapevolezza dei cittadini è strategica per il futuro del Trentino, come per esempio la necessità di non sprecare l'acqua".

Il nuovo assetto non ha comportato nessun cambiamento per la popolazione in termini di pagamenti e di servizi. "E' stata, però, ottimizzata la struttura - continua la numero uno di AmAmbiente - il Consiglio d'amministrazione è stato dimezzato, c'è più uniformità dei servizi e un unico interlocutore, si possono abbassare i costi e operare un'economia di scala negli acquisiti. La fusione rappresenta un passo in avanti ulteriore per razionalizzare il sistema".

La pianta organica è composta da 120 persone con un'età media che viene di anno in anno abbassata, la componente femminile si aggira al 20%. In generale 50 dipendenti sono occupati nell'ambito dell'igiene ambientale; 25 in quello dei servizi comuni; 24 nel ciclo idrico; 10 in quello funebre; 7 nell'illuminazione pubblica e 3 nel settore dell'energia rinnovabile. Oltre 22 mila utenti per l'acqua e 2.920 milioni di litri d'acqua potabile distribuita, oltre 33 mila utenti per i rifiuti con 22 milioni rifiuti differenziati e con 3 milioni e 700 mila quelli indifferenziati raccolti e 10.372 megawattora prodotti da fonti rinnovabili.

"Questi dati testimoniano - commenta Forti - il grande impegno dell'azienda. Operiamo nel settore dei servizi essenziali, valorizzando il patrimonio di esperienza e professionalità. Puntiamo a migliorare i processi attraverso tecniche innovative, sicurezza e tutela ambientale. Un impegno, per esempio, che ha portato negli anni a raggiungere l'85,68% di raccolta differenziato, ma le sfide in questo ambito sono ancora molte. E' certamente un argomento delicato e si avverte la necessità di un progetto di sistema per gestire nel migliore dei modi i rifiuti non riciclabili".

Tanto il lavoro anche nel ciclo idrico: l'uso domestico è la fetta più importante al 71%, seguito dal produttivo e industriale (25%), dal settore zootecnico (2%) e dal pubblico (2%). Una risorsa fondamentale che necessita di analisi sulla metodologia di utilizzo. "L'acqua è un bene preziosissimo da proteggere e il processo di depurazione è molto articolato. Il nostro compito - evidenzia - è quello di trovare le soluzioni più lungimiranti. Inoltre per salvaguardare questa risorsa, si potrebbero avere in futuro due alimentazioni distinte tra quella destinata all'alimentazione e quella non alimentare ma serve un piano strutturato e adattabile a tutto il Trentino".
Alla base delle attività di AmAmbiente c'è il legame con il territorio, che viene mantenuto attraverso un intenso rapporto di collaborazione con i Comuni soci e la presenza di dialogo diretti e trasparenti con la clientela. E una particolare attenzione è rivolta alla promozione della cultura, un'iniziativa che passa attraverso le visite guidate alla centrale idroelettrica e al bacino di accumulo di Canezza; alla centrale idroelettrica e al museo di Serso; alla centrale di trigenerazione (produzione combinata di energia elettrica, termica e frigorifera); all'acquedotto di Busneck con i suoi 50 anni di storia e ai centri di raccolta rifiuti. "Il personale esperto accompagnerà i visitatori e fornirà i principali elementi utili per approfondire le tematiche di maggiore interesse, considerando anche il grado di preparazione dei partecipanti", conclude Forti.