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“Il termine handicap erige barriere che danneggiano le persone più fragili”, la parola sarà sostituita con “disabilità” in tutte le leggi provinciali
Il plauso delle associazioni al ddl: “L’handicap in sé non esiste. Esistono invece la disabilità, il deficit, la mancanza, mentre il termine handicap erige barriere che danneggiano le persone più fragili”

TRENTO. È arrivato un “sì” unanime da parte della Quarta commissione al ddl presentato da Vanessa Masè (La Civica) per cambiare la parola “handicap” in tutte le leggi provinciali e sostituirla con il termine “disabilità”. Peraltro un analogo provvedimento era stato presentato anche da Paolo Zanella di Futura.
Dal canto suo l’assessora alla Salute, Stefania Segnana, ha espresso il suo sostegno al provvedimento impegnandosi per individuare le norme da modificare in modo da evitare l’accezione dispregiativa racchiusa nella parola handicap.
Per l’Unione italiana ciechi e ipovedenti il vicepresidente, Giuliano Beltrami, ha condiviso l’iniziativa sottolineando come le parole siano anche sostanza: “L’handicap in sé non esiste. Esistono invece la disabilità, il deficit, la mancanza, mentre il termine handicap erige barriere che danneggiano le persone più fragili”.
Per AbilNova sono intervenuti il direttore Ferdinando Ceccato e la responsabile dell’area scuola Roberta Zumiani, sottolineando l’importanza di questo ddl “che costituisce un bel passo in avanti verso un restiling delle norme provinciali in materia disabilità in Trentino”.
“Non è vero che una parola vale l’altra – ha affermato a presidente di HandiCrea Graziella Anesi – perché con le parole si crea cultura. Le persone con disabilità erano considerate infelici. E anche la definizione ‘diversamente abili’ era quanto mai fantasiosa. Usare il termine disabilità è più corretto e rispettoso nei confronti di tutte queste persone”.