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La val di Gresta vuole il Garda, il sindaco: ''Operatori unanimi, si potrebbe partire dal 2024''. I 100 posti letto pronti a rafforzare l'offerta del lago

Gli operatori della val di Gresta si sono espressi per il trasferimento all'Apt Garda Dolomiti. Il sindaco di Ronzo Chienis, Gianni Carotta: "Il territorio ha più affinità con il lago che con Rovereto. Adesso c'è un iter da seguire e l'ingresso nella nuova Azienda per il turismo potrebbe avvenire dal 2024"

Di Luca Andreazza - 04 novembre 2022 - 21:04

RONZO-CHIENIS. La Val di Gresta rompe gli indugi e vuole lasciare l'Azienda per il turismo Rovereto, Vallagarina, Monte Baldo per raggiungere il Garda (più Ledro, Comano e valle dei Laghi). Il semaforo verde è arrivato all'assemblea organizzata a Ronzo-Chienis dall'amministrazione comunale (Qui articolo). Presenti l'assessore Roberto Failoni e Silvio Rigatti (presidente dell'Azienda per il turismo gardesana).

 

"La sala era piena - commenta Gianni Carotta, sindaco di Ronzo-Chienis - oltre ogni aspettativa: presenti gli operatori economici ma anche diversi residenti. L'incontro ha espresso in modo unanime l'opinione favorevole per transitare sull'Apt Garda Dolomiti. Questa è la nostra collocazione ideale e il nostro bacino di turismo proviene da quella zona".

 

La riforma concede questa possibilità di cambiare punto di riferimento del turismo. Un'opportunità già sfruttata da altri, si veda San Lorenzo Dorsino e Civezzano ma più recentemente anche da Baselga di Pinè, Bedollo, Fornace e Albiano che son passati dalla fusione con la val di Fiemme a Trento.

 

"Questa ipotesi di trasferimento all'Azienda per il turismo Garda Dolomiti è parte del programma elettorale quando mi sono candidato a sindaco e quindi ho voluto approfondire con gli operatori e con gli esercenti questa possibilità. Anche questa estate - aggiunge Carotta - la presenza turistica di passaggio era riconducibile ai flussi provenienti dal lago, clienti di lingua tedesca e dalla mitteleuropa. Il territorio ha più affinità con il lago che con Rovereto".

 

Si preannuncia così un altro rimescolamento sulla geografia del turismo a livello "gestionale". Certo, i tempi sembrano lunghi. Un lungo periodo da vivere da separati in casa con Rovereto, la Vallagarina e il Monte Baldo in attesa del Garda con in mezzo le elezioni provinciali.

 

"Serve tempo dal punto di vista amministrativo e c'è un iter da seguire. Il passaggio potrebbe avvenire dal 1 gennaio 2024". I poco più cento posti letto della val di Gresta e le attività economiche devono pazientare per l'ufficialità. "Non abbiamo tanta ricettività e ci sono dei progetti da sviluppare tra il recupero dei bed&breakfast e l'incentivazione degli affittacamere", conclude Carotta. 

 

Insomma, il dado è tratto e magari l'Apt Garda Dolomiti (o per tramite dell'Ata) qualcosa si può già iniziare a strutturare per rendere ancora più attrattiva la val di Gresta. E' già intervenuta a Mori e Brentonico, sempre sull'ambito della Vallagarina. Bene le collaborazioni tra Aziende per il turismo e sostegni reciproci, anche se sembra far saltare un po' i meccanismi e i ruoli dei singoli enti. Se poi gli operatori gardesani sono soddisfatti che la realtà di riferimento investa quanto raccolto dalla tassa di soggiorno o altre risorse in ambiti non strettamente legati, evidentemente andrà bene così.

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