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Chiede un cucchiaino per assaggiare il gelato e glielo fanno pagare 1 euro. La cliente polemizza e la gelateria replica: ''Scelta aziendale''

Il fatto è accaduto nei giorni scorsi alla rinomata Gelateria Serafini a Lavis. La cliente ha ordinato una coppa "Caramel" e chiesto un secondo cucchiaino per un commensale. Che è stato messo in conto. "Mai accaduto prima: il cliente ha sempre ragione ma nei limiti decisi dall'azienda"

Di Daniele Loss - 20 settembre 2023 - 17:54

LAVIS. La location è quella della Gelateria Serafini di Lavis, uno dei punti di riferimento di Trento e dintorni quando si parla di gelato di qualità, ma anche di accoglienza. Domenica 10 settembre al locale arriva un gruppetto di tre persone: la cliente in questione ordina una coppa "Caramel" e chiede un secondo cucchiaino per un commensale seduto con lei con cui, evidentemente, intende dividere il gelato. Il terzo della comitiva, invece, opta per un "Babà" e una bottiglietta d'acqua.

 

Al momento di pagare, oltre al costo della coppa (una vera e propria composizione) viene applicato un sovrapprezzo di un euro con la dicitura "+ due cucchiai". Il conto da 8 euro passa a 9, la cliente chiede spiegazioni ma, evidentemente, la risposta non la soddisfa. A tal punto che decide di recensire negativamente la Gelateria (dove, obiettivamente si consuma un gran gelato) su Tripadvisor e poi di raccontare la propria versione in un lungo post sulla propria pagina Facebook.

 

"E' una bella e soleggiata domenica di settembre - questo il testo del post -. Tizio, Caio e Sempronia vanno a mangiare un gelato. Tizio vuole ordinare una coppa. Caio e Sempronia vorrebbero una coppetta ma ovunque, nel locale, sta scritto che non ci si può sedere se si prende "solo" un prodotto d'asporto. Allora Caio e Sempronia decidono di dividere una coppa: la ordinano e chiedono un cucchiaino in più. Al momento di andare a pagare, viene aggiunto un euro per i "due cucchiai". Alla richiesta di spiegazioni a Sempronia viene risposto che si tratta del costo del servizio. "L'avete divisa la coppa, no? E' come quando vai in pizzeria, il coperto lo paghi". E' ancora una bella e soleggiata domenica di settembre. Sempronia decide che non vale la pena sprecare fiato, anche perché si ricorda di avere un account su Tripadvisor".

 

"E così Sempronia torna a casa - prosegue lo scritto su Facebook - ma non può fare a meno di porsi delle domande, perché a lei piace davvero tantissimo rompere le scatole:

1. perché sul menù non è indicato il costo delle posate?

2. considerato che ha ordinato una bottiglietta d'acqua (0,25 l per 1,80) (ma questo, scontri alla mano, l'ha pagato il terzo commensale, ndr) ha pagato il servizio anche per quella? E quindi, in totale, sono stati pagati tre o quattro "servizi" a fronte di tre persone sedute al tavolo?

3. dal momento che sullo scontrino sono specificati "due cucchiai", significa forse che la coppa in questione viene normalmente servita senza?

4. c'è una percentuale di gelato mangiato sotto la quale sarebbe stato considerato solo un assaggio e quindi magari non sarebbe stato necessario aggiungere il costo del cucchiaino aggiuntivo? E se il primo cucchiaino fosse caduto e quindi quello nuovo fosse stato chiesto in sostituzione, il prezzo sarebbe stato lo stesso?"

 

Per la cliente, insomma, è diventata una questione di principio. Serafica e decisamente pacata è la risposta dei gestori della Gelateria Serafini, un'eccellenza a livello nazionale nel campo del gelato.

"Si tratta di una scelta aziendale - spiega la direzione dell'attività - e non abbiamo certamente la pretesa sia compresa o condivisa da tutti, ci mancherebbe, ma allo stesso tempo non vogliamo passare per quelli non inclusivi, anzi lavoriamo ogni giorno per essere accessibili a tutti e da tutti. In primis vorrei precisare che sul menù è esplicitato che, per le coppe condivise, sia previsto un sovrapprezzo ma, detto questo, siamo dispiaciuti della reazione della cliente, cosa che non è mai accaduta in precedenza".

 

La Gelateria Serafini spiega poi il proprio punto di vista.

"Come si dice: il cliente ha sempre ragione - prosegue -. Per noi è un mantra e, proprio per questo, ogni giorno cerchiamo di andare incontro a tutte le esigenze di chi ci sceglie, facendo tutte le variazioni possibili, creando coppe e composizioni ad hoc per tutti i gusti, fornendo un servizio di gelato per cani e anche un servizio specializzato per le esigenze delle famiglie, aderendo al marchio "family in Trentino". Tutto questo sino a quando non si arriva a "scontrarsi" con le linee, lo stile e l'impronta che l'azienda ha scelto per la gestione della propria attività. Le scelte possono essere condivise o meno ma, del resto, come il fatto che un amico ci possa chiedere di toglierci le scarpe al momento di entrare a casa sua. In quel momento finisce la nostra libertà di decidere anche se siamo "ospiti", pur condividendo o meno la richiesta. E lo stesso discorso vale per un'azienda. 

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