Per un Trentino “plastic free”: nasce un gruppo che organizza “battute di caccia” ai rifiuti
Soprattutto plastica tantissime le bottiglie, anche di vetro, questo il “bottino” raccolto dai volontari di “Plastic Free Trentino” lungo le rive del Fersina a Pergine: “Stiamo pensando a degli eventi più grandi per coprire porzioni di territorio più ampie”

TRENTO. Dopo le battaglie degli ultimi anni ecologismo e ambientalismo stanno guadagnando sempre più spazio all’interno del dibattito pubblico facendosi largo nelle agente politiche degli stati nazionali. Se da un lato l’emergenza climatica può essere affrontata solo con un piano globale è altrettanto vero che ogni persona, nel suo piccolo, può dare un contributo adottando abitudini virtuose e sostenibili.
Poi c’è chi come Gabriele, 40 anni di Trento che lavora nel settore della ristorazione, ha deciso di rimboccarsi le maniche e spendere il suo tempo libero per ripulire l’ambiente dai rifiuti: “Sono sempre stato sensibile a questo tipo di iniziative cercando di fare la mia parte – racconta – un po’ di tempo fa mi sono imbattuto in una nuova associazione ‘Plastic Free’ che organizza delle giornate per raccogliere rifiuti abbandonati, soprattutto lungo i litorali italiani, così ho pensato di portare lo stesso modello in Trentino”.
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L’associazione, che il prossimo 26 luglio festeggerà un anno di vita, ha già raccolto oltre 24mila chilogrammi di plastica, mentre Gabriele è diventato il referente per il Trentino. Così nelle scorse settimane sono stati organizzati una serie di piccoli eventi, fino all’ultima “battuta di caccia” ai rifiuti andata in scena a Pergine sulle rive del Fersina.
Una decina di persone si è data appuntamento a Pergine: “Con alcuni di loro ci siamo conosciuti per la prima volta direttamente sul posto, Amnu l’azienda che si occupa di raccogliere i rifiuti per il comune ci ha fornito gratuitamente sacchi e pinze, dopodiché si è occupata di recuperare i sacchi”. Durante la “passeggiata ambientale” sono stati raccolti molti rifiuti, soprattutto plastica (almeno il 70%) ma anche rottami ferrosi, cerchioni d’auto e pezzi di bicicletta. Poi carta e tantissime bottiglie sia di plastica che di vetro.

In circa due ore di cammino sono stati riempiti (e opportunamente differenziati) diversi sacchi di rifiuti, ora però la costola trentina di “Plastic Free” pensa in grande: “Stiamo valutando, sempre ponendo attenzione alle norme sanitarie, di organizzare qualche evento più grande e strutturato per coprire porzioni di territorio più ampie. La cosa bella – spiega Gabriele – è che oltre a ripulire l’ambiente si possono conoscere altre persone poi c’è il senso di soddisfazione che si prova nel compiere un gesto tanto semplice quanto importante”.