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Albero ultracentenario abbattuto ad Andalo, Ianes: “Sopravvissuto a due Guerre mondiali e a Vaia ora finisce su un camion per il Vaticano, lascia l'amaro in bocca”

Il grande abete rosso (di 113 anni) è stato tagliato negli scorsi giorni e trasportato da Andalo a piazza San Pietro, in Vaticano, dove verrà addobbato e diventerà l'albero di Natale del Papa.  Sulla questione è intervenuta anche la consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola: “Basta sacrificare alberi per celebrare la spiritualità del Natale” 

 

Di F.S. - 24 novembre 2021 - 12:53

ANDALO. Nei suoi 113 anni di storia nella piana di Andalo, l'abete rosso abbattuto pochi giorni fa per essere portato a Roma e diventare così l'albero di Natale del Papa, aveva visto due Guerre mondiali ed era sopravvissuto, nel 2018, anche alla tempesta Vaia. “Lascia l'amaro in bocca – commenta a il Dolomiti l'ex consigliere comunale dei Verdi a Trento Marco Ianes – è una scelta in antitesi con tutto quello che si sta professando in questo periodo per quanto riguarda il cambiamento climatico”.

 

Ianes non è l'unico a non condividere la scelta di tagliare l'abete rosso, sono diversi infatti anche i cittadini della zona che hanno criticato la decisione. L'albero, di 28 metri, è stato trasportato a Roma su un lungo camion (oltre 30 metri) per essere addobbato e l'accensione delle luci è prevista per il 10 dicembre. Quello che in molti si chiedono però, è se il sacrificio di un albero ultracentenario possa essere giustificato dalla volontà di portare avanti una tradizione.

 

“La decisione non sarà certamente arrivata da lui – sottolinea Ianes – ma proprio Papa Francesco ha emanato una meravigliosa enciclica (“Laudato Sii”) per la tutela del creato. Poi però vengono fatte certe scelte, per portare avanti tra l'altro quella che è una tradizione pagana, che col Cristianesimo non ha nulla a che vedere”.

 

Secondo l'ex consigliere comunale dei Verdi si starebbe assistendo “all'ennesima deturpazione dell'ambiente da parte di questa Giunta provinciale dopo la bocciatura poco tempo fa, giusto per citare un caso recente, di una proposta sui corridoi faunistici. Siamo di fronte ad una politica ambientale fallimentare”. Insomma, l'alternativa ci sarebbe stata dice Ianes: “Se proprio si vuole portare avanti questa tradizione, esistono anche gli alberi sintetici”.

 

Sulla questione è intervenuta anche la consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola che in un post ha specificato: “E' inevitabile chiedersi se fosse proprio necessario. Gli alberi sono parte di ecosistemi plurali in sintonia e ognuno di loro riveste un ruolo speciale, interattivo, nel suo ecosistema. E' molto più che semplice bellezza. Dobbiamo loro cura e rispetto”.

 

 

 

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