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Flavescenza dorata, la Pat vara nuove procedure per affrontare le emergenze fitosanitarie. Confagricoltura: ''Sfruttiamo l'esperienza degli scopazzi del melo''

La Provincia di Trento ha messo a punto alcune procedure e modalità di organizzazione delle necessarie azioni tecniche, operative e amministrative. La Giunta ha poi approvato un Piano d’azione per rendere più efficace la lotta al fitoplasma agente della flavescenza dorata della vite e al suo vettore

Pubblicato il - 07 settembre 2021 - 21:54

TRENTO. In caso di ritrovamento (anche sospetto) di organismi nocivi nei campi, viene confermato l’obbligo di segnalazione per poi procedere tempestivamente con le misure cautelative contro la diffusione della fitopatia. Qualora venga dichiarata un’emergenza fitosanitaria, il Servizio fitosanitario provinciale istituirà un’Unità territoriale di emergenza e allerterà il Tavolo verde provinciale.

 

La Provincia di Trento ha messo a punto alcune procedure e modalità di organizzazione delle necessarie azioni tecniche, operative e amministrative; la Giunta ha inoltre approvato un Piano d’azione per rendere più efficace la lotta al fitoplasma agente della flavescenza dorata della vite e al suo vettore.

 

"Per quanto riguarda specificatamente la flavescenza dorata, il Piano d’azione - si legge nella nota della Pat - si pone come obiettivo primario il rafforzamento dei monitoraggi in campo anche sui terreni incolti e abbandonati, oltre alla sensibilizzazione nei confronti dei viticoltori e dei piccoli coltivatori, cercando di incrementare il livello di consapevolezza sulla gravità di questa fitopatia".

 

Secondo quanto riportato nel Piano è inoltre necessario aumentare la velocità e l’efficacia di applicazione delle misure fitosanitarie e assicurare un’adeguata copertura – in particolare attraverso gli strumenti di gestione del rischio – nei confronti dei viticoltori più colpiti dalla flavescenza dorata della vite.

 

La flavescenza dorata è presente in tutte le aree viticole del Nord Italia, oggi in una fase di ulteriore espansione, nonostante da oltre un ventennio nel nostro Paese siano in vigore specifiche misure fitosanitarie per contenerne la diffusione e limitare i danni. I risultati delle attività svolte in Trentino nel 2020 e le prime verifiche in campo quest’anno, sono fonte di preoccupazione per il settore viticolo poiché la fitopatologia appare in fase di grave recrudescenza su tutto il territorio viticolo provinciale, la situazione assume localmente tratti emergenziali.

 

"L’estirpo immediato di ogni pianta sintomatica e la lotta tempestiva ai vettori - spiega la Pat - costituiscono a oggi gli strumenti più efficaci per il controllo e il contenimento degli impatti che il patogeno può avere sulla filiera vitivinicola. Per il raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano d’azione, oltre al Servizio fitosanitario provinciale e alla Fondazione Mach, sono stati coinvolti i principali portatori d’interesse privati, che si impegnano ad agire in modo coordinato secondo quanto stabilito dal Tavolo appositamente istituito (Organizzazioni professionali degli agricoltori, Associazioni dei produttori, Cantine sociali, liberi professionisti, Consorzi di tutela e Consorzio di difesa dei produttori agricoli)".

 

La Confagricoltura del Trentino accoglie favorevolmente la notizia del "Piano d’azione per rendere più efficace la lotta alla flavescenza dorata della vite”. "Già da anni - commenta il presidente Diego Coller - abbiamo lanciato l’allarme consapevoli dell’evoluzione che questa patologia ha avuto in altre Regioni che hanno visto devastato il loro patrimonio vitienologico. La flavescenza è una malattia subdola che si insinua nei vigneti inizialmente in sordina e poi si diffonde in modo esponenziale".

 

La difesa che i viticoltori possono attuare è costituita dall’estirpazione delle piante infette e dalla lotta all’insetto vettore del micoplasma. Purtroppo negli ultimi anni la percentuale di viti colpite e la popolazione di scafoideo, l’insetto vettore è incrementata in maniera esponenziale.

"Guardare indietro adesso non serve a niente. E' necessario - aggiunge il presidente di Confagricoltura del Trentino - prendere consapevolezza della gravità della situazione attuale e agire di conseguenza. La reazione deve essere adeguata per poter sconfiggere una minaccia così grave da mettere in pericolo il settore vitivinicolo trentino. Tutti i protagonisti devono assumersi le proprie responsabilità e ognuno fare ciò che è necessario per affrontare il problema".

 

La Confagricoltura chiede di fare fronte comune per riuscire a intervenire e contrastare questa malattia. "In Trentino abbiamo un precedente, la problematica degli scopazzi del melo. Anche allora è stato fatto un piano d’azione che, coinvolgendo tutti i protagonisti del comparto, non solo ha ridimensionato il problema ma addirittura ha rafforzato la frutticoltura trentina rinnovandola. Dedicando delle risorse oggi e per i prossimi anni al problema flavescenza, verrà messo in atto un investimento finalizzato ad evitare ingenti perdite per un comparto che oggi è molto importante dal punto di vista economico, occupazionale e sociale. L’azione da mettere in campo è urgente e deve essere di sistema. Come già detto utilizzando le due forme di lotta a disposizione estirpo e lotta all’insetto vettore", conclude Coller.

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