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Il racconto del primo intervento di dissuasione su un lupo con proiettili di gomma: “Con la ‘rinnovata’ paura dell’uomo l’esemplare ha cambiato le sue abitudini”
Il maschio alpha del branco si era avvicinato per almeno 18 volte a un pastore del Grappa, spesso in compagnia di altri lupi, senza mostrare particolare paura. Poi l’intervento con proiettili di gomma: “È la prima volta che possiamo monitorare gli effetti di questo tipo di dissuasione”. Ecco il racconto di com’è andata la prima operazione effettuata in Italia

VICENZA. L’intervento vero e proprio risale allo scorso 19 agosto ma i risultati sono stati resi noti solo di recente, la notizia è molto importante perché si tratta del primo intervento di dissuasione con proiettili di gomma nei confronti di un lupo effettuato in Italia. L’intervento si è reso necessario per l’eccessiva confidenza mostrata dall’esemplare nei confronti dell’uomo. Peraltro, lo stesso esemplare era già stato dotato di un radiocollare Gps nell’ambito del progetto di monitoraggio sui lupi coordinato da Marco Apollonio dell’Università di Sassari e realizzato in collaborazione con la Regione Veneto.
Come spiega Duccio Berzi, esperto di conservazione della fauna e responsabile delle operazioni sul campo del progetto, tra il 25 maggio e il 4 luglio il lupo “Sirio” (il maschio alpha del branco) si è avvicinato per almeno 18 volte a un pastore del Grappa a distanze comprese tra i 150 e i 10 metri, spesso in compagnia di altri lupi, senza mostrare particolare paura delle persone presenti, dei cani, di grida, suoni o luci.
Così la Regione Veneto, in coordinamento con il gruppo di lavoro dell’Università che segue il progetto di monitoraggio sui grandi carnivori, ha inviato al Mite e a Ispra una documentata richiesta di intervento di dissuasione mediante l’uso di proiettili di gomma, interventi finora mai attuati in Italia. Una volta ottenuta l’autorizzazione a seguito di parere favorevole dell’Ispra, e istituito il gruppo di intervento costituito da personale già formato delle polizie provinciali di Belluno e di Vicenza, il 19 agosto è stato effettuato con successo il primo intervento di questo tipo.

“Alle 22e18 – racconta Berzi – Sirio è stato colpito a circa 25 metri di distanza a una coscia con due proiettili di gomma ‘Rubber baton’ calibro 12 a palla unica, più un colpo in aria. Grazie al collare Gps e ai sensori di prossimità istallati vicino alle malghe ci è stato poi possibile, per la prima volta in assoluto, monitorare l’effetto di questo tipo di dissuasione, innocua per l’animale”.
I risultati sono stati sorprendenti. Da un confronto tra le attività nelle due settimane precedenti l’intervento e quelle successive, la distanza media percorsa dal lupo è passata da 26,82 chilometri al giorno a 46,56 chilometri al giorno. Il lupo però ha modificato anche la sua dieta, analizzata attraverso una verifica tempestiva sui luoghi di predazione fino a fine alpeggio (15 ottobre).
“Abbiamo notato – prosegue Berzi – che a seguito della dissuasione e quindi alla ‘rinnovata’ paura dell’uomo, il lupo ha finalmente ricondotto le sue attenzioni alimentari verso gli ungulati selvatici, passando da un rateo di uccisioni di 0,19 selvatici/giorno prima della dissuasione a 0,36 selvatici/giorno”. Un incremento dell’89%, di riflesso, nello stesso periodo monitorato dai ricercatori, il tasso di predazione su animali domestici è diminuito del 70%. Questi risultati potrebbero aprire delle nuove prospettive sulla gestione di questi grandi carnivori, sempre nell’ottica della ricerca di una convivenza fra predatori e attività umane.