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La petizione da 3 mila firme per dire ''No'' alla discarica di Imer consegnata in Provincia: ''L'annunciata riapertura è un incubo che diventa realtà''
Il Comitato spontaneo di cittadini "Famiglie dei Masi di Imer" ha consegnato il plico di firme, raccolte in pochissimo tempo, nelle mani di Walter Kaswalder. "Ci sono voluti 40 anni di dure battaglie per chiudere la discarica. Abbiamo già sofferto molto in passato e si parla della salute e della tutela delle future generazioni"

TRENTO. Sono state consegnate in Provincia 3 mila firme per dire "No" alla riapertura della discarica del Comune di Imer. Dopo che quel doloroso capitolo sembrava finalmente chiuso per il piccolo borgo del fondovalle del Primiero, l'ipotesi di riapertura crea tensione e preoccupazione sul territorio (Qui articolo).
La discarica di Ischia Podetti è in via di esaurimento, in attesa del nuovo impianto la Provincia ha annunciato il 3 agosto scorso la decisione di riaprire i centri di raccolta di Monclassico e Imer, ma i cittadini non ci stanno e le minoranze dei Comuni di Imer, Mezzano e Primiero San Martino di Castrozza bocciano la riapertura dell'impianto.
Il Comitato spontaneo di cittadini "Famiglie dei Masi di Imer", rappresentato da Ivone Bettega, Giuseppina Romagna, Gianni Bellotto, già sindaco di Imer, e Giovanni Gobber, ha consegnato il plico di firme, raccolte in pochissimo tempo, nelle mani di Walter Kaswalder, presidente del Consiglio provinciale.
"Dopo tantissime, dure battaglie per la chiusura della discarica che per 40 anni ha afflitto l’abitato di Imer, questa annunciata riapertura ci sembra un incubo che diviene realtà", ha detto Gianni Bellotto. "Abbiamo già sofferto molto in passato, sopportando innumerevoli disagi ambientali e di salute che non vogliamo e non possiamo più subire. Apprendere adesso che, a causa di una sottovalutazione della capienza della discarica di Ischia Podetti il nostro territorio viene indicato, con quello di Monclassico, tra i destinatari dei conferimenti è inaccettabile: esprimiamo l’auspicio che l’appello della comunità venga accolto dalla politica trentina".
Invece Giovanni Gobber ha notato come il Comune di Imer sia tra i più virtuosi nella raccolta differenziata, avendo anche ricevuto il premio da Legambiente per aver superato tra i primi l’80%: "Con le nostre 750 tonnellate di rifiuti prodotti doverne ora accogliere 8-10.000 tonnellate è uno spregio al grande impegno di questi anni".
Non si tratta di un problema politico, ha aggiunto Giuseppina Romagna in lacrime "ma di salute e tutela delle future generazioni, dei nostri figli"; Ivone Bettega ha fatto notare che le abitazioni distano pochissimi metri, in taluni casi solo 100 metri dal sito della discarica e che la qualità della vita sarebbe irrimediabilmente compromessa da una sua riapertura.
I firmatari hanno evidenziato la solidarietà di tutta la comunità, che ha partecipato in maniera coesa e trasversale a sostegno del Comitato spontaneo. Il presidente del Consiglio provinciale ha raccolto le firme e illustrato ai l’iter di esame del documento che sarà sottoposto all'attenzione della Commissione consiliare competente per l'elaborazione del parere. "Ci sono alternative: si tratterà di percorsi più costosi, ma crediamo che il benessere e la salute fisica e mentale delle persone non abbiano prezzo", ha concluso Gobber.