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Nasce l'orto 'didattico' di San Marco tra seta, prodotti Bio e aree per attività : “Puntiamo a coltivare la biodiversità anche nelle persone”
Negli scorsi giorni è stato presentato alla popolazione roveretana il progetto Setàp all'ex area Salvaterra, oggi ribattezzata Orto San Marco. Si tratta in sostanza di una zona destinata all'agricoltura nel centro della città che porterà, oltre che alla produzione di verdure bio a chilometro zero, anche al recupero della gelsibachicoltura, per riscoprire l'antica tradizione della Città della seta

ROVERETO. Sarà uno spazio aperto alla comunità, dove agricoltura, tradizione e attenzione al sociale coesisteranno in un progetto unico: con Setàp a Rovereto nasce l'orto 'didattico' di San Marco, all'ex area Salvaterra. Proprio al di sotto del cimitero di San Marco infatti, un'ampia area di proprietà del Comune di Rovereto è stata affidata attraverso un bando all'azienda agricola Lagarina di Tommaso Manfrini che, insieme alla cooperativa Amalia Guardini, all'associazione H2oPiù, a Minimolla Design e all'educatrice ambientale Michela Luisa, ha dato via al progetto già nella primavera di quest'anno.

“L'obiettivo – spiega al Dolomiti Giulia Pizzini, dell'associazione H2oPiù – è di dividere lo spazio in tre aree. La prima sarà dedicata alla gelsibachicoltura per riscoprire, all'interno di un progetto che coinvolge molti enti del territorio a partire dal Comune, la tradizione roveretana della produzione della seta. Nel secondo invece l'azienda agricola Lagarina (MangioTrentino.it) coltiverà prodotti 100 per cento bio e a chilometri zero insieme ai ragazzi della cooperativa Amalia Guardini, realizzando delle bioceste da vendere online e nella sede della cooperativa. Il terzo sarà una sorta di 'welcoming space', aperto a tutta la cittadinanza e dedicato ad attività didattiche ed eventi”.
Quella degli scorsi giorni non è stata infatti un'inaugurazione vera e propria, visto che i primi appuntamenti arriveranno nella primavera del 2022, ma una sorta di presentazione dello spazio, un'apertura nei confronti della città. “Il nostro obiettivo è di coinvolgere altre realtà sociali del territorio – continua Pizzini – puntando su un 'orto didattico' per favorire la biodiversità non solo nelle specie vegetali ma anche nelle persone”.

Presenti all'apertura del progetto diverse autorità ed esponenti politici, a partire dal sindaco di Rovereto Francesco Valduga. Ed è proprio il Comune a spiegare in una nota la particolarità di Setàp che, dice l'amministrazione roveretana: “Ha già trasformato l'aspetto dell'area, circa 8.000 metri quadri, dove troveranno posto sia le piante da orto sia i circa 500 gelsi che costituiranno la base per l'allevamento dei bachi da seta. Si tratta di un 'orto giardino' con al suo centro un'area circolare nella quale verranno ospitate diverse colture, con l'obiettivo di recuperare e promuovere ortaggi e piante da frutto non convenzionali”.
Ed è proprio in quest'ottica che i prodotti stessi della terra passeranno dalle mani dei cittadini, che potranno recarsi a Setàp per acquistarli, accorciando la filiera e contribuendo al sostentamento economico dell'orto stesso. “Lo spazio Setàp – continua il Comune – non sarà quindi solo un terreno agricolo ma anche un luogo d'incontro, in cui le colture diventeranno soggetto ma anche pretesto per promuovere un progetto di rigenerazione urbana, dove si creeranno occasioni di scambio sia culturale che ricreativo ed operativo, nell'ottica si un'attiva partecipazione dei cittadini al patrimonio urbano”. Ad usufruire dei 'nuovi' spazi potranno essere quindi scolaresche, normali cittadini ma anche turisti, grazie alla collaborazioni di realtà come Fondazione Museo Civico, Apt Rovereto e Vallagarina e tanti altri.