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Volpi amichevoli in attesa di cibo a bordo strada? "E' colpa di chi gli dà da mangiare. Così vengono condannate alla morte"
Il Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise ci tiene a ribadire quanto dovrebbe già essere chiaro da molto tempo: "Dare da mangiare e attrarre animali selvatici è illegale oltre che dannoso per gli animali stessi. In molti credono che siano creature in cerca di aiuto, malate o denutrite. La realtà è ben diversa. Sono animali selvatici confidenti e condizionati dal cibo di natura antropica oltre che dai comportamenti sbagliati delle persone e, per questo, condannati alla morte"

ABRUZZO. Volpi 'amichevoli' ferme a bordo strada che non si fanno problemi ad avvicinare un essere umano. Questa la dinamica non così rara di cui è possibile avere esperienza nel Parco nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise, ma non solo. Anche in Trentino o in altre zone montane del Nord Italia, insomma, dovunque vi sia la combo: presenza di volpi e un comportamento scorretto tenuto da parte dell'uomo.
Ma cosa intendiamo per comportamento 'scorretto'? Lo spiega molto bene il Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise: "Lungo alcune strade sono ormai stanziali alcune volpi che sostano quotidianamente lungo la carreggiata, in alcuni casi addirittura al centro di essa. In molti credono che siano animali in cerca di aiuto, malati o denutriti. La realtà è ben diversa. Non sono lì per fame o perché in difficoltà. Sono animali selvatici confidenti e condizionati dal cibo di natura antropica oltre che dai comportamenti sbagliati delle persone e, per questo, condannati alla morte", scrive il Parco in un post su facebook.
"Perfettamente consapevoli che prima o poi qualche macchina si fermerà dando loro del cibo - continua - queste volpi hanno sviluppato nel tempo una dipendenza da questa "forma" di alimentazione. Un'abitudine che viene poi naturalmente trasmessa alla prole, amplificando ancor di più tale fenomeno. Animali "obbligati" a condurre una vita non degna d'esser definita "selvatica" e, come spesso accade, al centro del problema c'è l'essere umano".
"Alla base di questo fenomeno c'è di sicuro il "non sapere" da parte di tantissimi turisti che, specie nella stagione estiva, si lasciano impietosire dal comportamento delle volpi, condividendo con loro snack ed affettati vari (se non caramelle) in cambio di selfie e foto ricordo. Una mal-educazione (ecologica) che ci accorgiamo essere largamente diffusa e che trova nell'educazione ambientale, nell'informazione e nella sensibilizzazione gli strumenti più efficaci per il suo contrasto".
"Ma accanto agli errori in buona fede di molti, sembrano sussistere le brutte intenzioni di altri". Il Parco si riferisce infatti ad un gruppo di "fotografi naturalisti", avvistati qualche tempo fa intenti a fotografare volpi, usando fette di prosciutto per attirarle vicino ai loro obbiettivi. Sempre secondo questo racconto tale gruppo non era un banale gruppo di amici, ma un workshop a pagamento di "fotografia naturalistica".
Questo era un esempio, ma è risaputo che questi eventi capitino da diverse parti. Ma come detto spesso non si tratta di cattive intenzioni, del resto è facile intenerirsi di fronte ad una volpe, pensando possa essere molto affamata.
Ma del resto l'articolo è qui per questo, per informare. E l'avvertimento del Parco Nazionale dell'Abruzzo è solo uno: "Dare da mangiare e attrarre animali selvatici è illegale oltre che dannoso per gli animali stessi".