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Al nord è allarme siccità: “Piogge dimezzate e temperatura media superiore di mezzo grado”. L’analisi di Coldiretti
L’allarme di Coldiretti dopo l’inverno anomalo: “Il caldo fuori stagione ha stravolto completamente i normali cicli colturali, mentre la siccità minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale”

TRENTO. Un inverno secco e “caldo” con le piogge che si sono ridotte di un terzo. Non solo, perché in Italia è stata registrata una temperatura media di circa mezzo grado superiore al normale. Sono questi alcuni dei dati (forniti dall’Isac Cnr ) analizzati dal Coldiretti che mette in guardia le regioni del nord Italia dove preoccupa la gravissima siccità in corso, con le precipitazioni che sono praticamente dimezzate.
“Il caldo fuori stagione – sottolinea la Coldiretti – ha stravolto completamente i normali cicli colturali e di conseguenza anche le offerte stagionali presenti su scaffali e bancarelle in questo periodo dell’anno”. Nelle campagne il caldo anomalo ha provocato il ”risveglio” anticipato della natura con le margherite e le primule sbocciate nei campi e mandorli, albicocchi e pesche in fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo e del maltempo che rischia di compromettere i prossimi raccolti di frutta.
“Ma l’inverno – continua Coldiretti – ha anche lasciato l’Italia del nord a secco con l’allarme siccità nelle campagne dopo che a febbraio si è aggravato il deficit idrico con un taglio delle precipitazioni che va dall’87% in meno in Piemonte fino al -52% registrato in Veneto”. La siccità nella pianura padana, precisa l’associazione di categoria, minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento.
A preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, del girasole e della soia, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche.
Una situazione che conferma come la siccità sia diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Questo almeno secondo l’analisi di Coldiretti. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto che secondo Coldiretti sarebbe immediatamente cantierabile nel Pnrr un intervento strutturale.
“Il progetto – conclude Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di ‘costruire’ senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante”.