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"Il piano dell'archistar Nunes mette a rischio il broccolo di Torbole". Gli ambientalisti: "Rivisitazione della fascia lago? Si sacrifica un'area agricola pregiata"
Il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro si è espresso dopo il grande ritorno della Festa del broccolo di Torbole di domenica scorsa, a due anni di stop causati dalla pandemia: "Nell’Alto Garda il presidio del broccolo ha il compito di difendere il territorio, la biodiversità e i terreni agricoli. Per essere prodotto di eccellenza ha bisogno di particolari condizioni climatiche"

ARCO. Il pregiato broccolo di Torbole potrebbe essere messo a rischio dal piano dell'archistar portoghese Joao Nunes. A dirlo il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, dopo il grande ritorno di domenica scorsa della festa dedicata a questo prodotto di eccellenza, a due anni di stop a causa della pandemia.
"Ha riscosso un vivo successo la festa del broccolo di Torbole a testimonianza del crescente apprezzamento che riscuote questo ortaggio - dichiarano le associazioni ambientaliste - così gustoso e ricco di proprietà salutistiche. E’ stato insignito della qualifica di presidio Slow Food ed è presente nei menù di chef stellati. Ma per essere prodotto di eccellenza c'è bisogno di particolari condizioni climatiche, di ventilazione e di tipologia di terreno".
Il masterplan studiato dall’archistar portoghese, presentato lo scorso anno a Riva del Garda, prevede infatti una "rivisitazione" della fascia lago, "con un'imponente sacrificio di area agricola pregiata" con tanto di "ampliamento dalla fascia sud sia del campeggio Amsa che del supermercato Lidl e la realizzazione di un grande parcheggio", proseguono gli ambientalisti.
Di seguito riportiamo il testo integrale del Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, a firma di Italia Nostra Trento, Associazione Wwf per il Trentino, Slow Food Alto Garda e Vallagarina, Comitato Sviluppo Sostenibile, Comitato Salvaguardia Olivaia e Ledro InselBerg.
Ha riscosso un vivo successo la festa del broccolo di Torbole a testimonianza del crescente apprezzamento che riscuote questo ortaggio così gustoso e ricco di proprietà salutistiche.
E’ stato insignito della qualifica di presidio Slow Food ed è presente nei menù di chef stellati. Nell’Alto Garda il Presidio del Broccolo ha anche il compito di presidiare letteralmente il territorio, difendendo palmo a palmo la biodiversità e la salvaguardia dei terreni agricoli.
Da poche migliaia di piante messe a dimora nei decenni passati si è arrivati ora a 180.000 unità messe a dimora con buona resa economica per i suoi produttori. Ma il broccolo di Torbole richiede per essere prodotto di eccellenza particolari condizioni climatiche, di ventilazione e di tipologia di terreno. Condizioni ideali che si ritrovano nell’area Amsa al Linfano di 5,5 ettari dove si produce parte importante di questo prodotto.
A compromettere l’impegno profuso da tante persone in questi anni nella valorizzazione dell’ortaggio arriva ora il piano Nunes della fascia lago di Arco che prevede per la sua zona tipica di produzione il trasferimento con ampliamento dalla fascia sud sia del campeggio AMSA che del supermercato LIDL e la realizzazione di un grande parcheggio. Nel lembo ovest dell’area, striscia peraltro non è edificabile in quanto a rischio idrogeologico, viene confinato quello che beffardamente viene denominato parco agricolo-orticolo. In altre parole dato che l’amministrazione di Arco non condivide la creazione del Distretto agricolo del Garda Trentino, previsto dalla legge provinciale, si offre in compensazione questo fazzoletto di parco agricolo.
L’archistar portoghese giustifica questo imponente sacrificio di area agricola pregiata con l’esigenza di aumentare la fruibilità pubblica della fascia lago. Poniamo molti dubbi che in realtà che il suo piano raggiunga lo scopo. Al posto del complesso LIDL si prevede un parco pubblico attrezzato. In realtà non si tiene conto che verrà trasferita in fascia nord solo la superficie commerciale e non l’intera volumetria. La multinazionale tedesca non essendo ente di beneficenza difficilmente rinuncerà ad essa. Inoltre quell’area è gravata dal diritto di passo e di parcheggio per le residenze anche turistiche ubicate a sud del complesso commerciale. Quindi la domanda quanto sarà il verde rimanente? E comunque un parco attrezzato in quella posizione è attrattivo?
Al posto del campeggio viene dato spazio all’ampliamento del bacino del Circolo velico di Arco e dell’area per il rimessaggio e parcheggio delle imbarcazioni. Anche in questo c’è da domandarsi quanta superficie rimarrà effettivamente a disposizione della fruibilità pubblica. Si propone lo spostamento del ponticello del percorso pedonale lungo la spiaggia ben più a nord per consentire il passaggio delle imbarcazioni del circolo. Ma ciò migliora la fruibilità pubblica della spiaggia?
Il piano Nunes poi sembra, come si suole dire, fare i conti senza l’oste. Infatti il sindaco di Torbole giustamente reclama di non essere stato nemmeno interpellato per tutte le previsioni che riguardano la fascia lago di proprietà del suo comune. Già in passato questo era accaduto. In realtà il piano proposto è sostanzialmente la riproposizione di vecchi piani datati più di vent’anni fa solo imbellettato con il nome di un celebre architetto. Il sindaco di allora è ora presidente Amsa. Cambiano i ruoli resta invariato il risultato.
Ora come allora c’è da domandarsi come Amsa possa far fronte ai pesanti oneri del trasferimento del campeggio essendosi ora gravata di un debito di 7,5 milioni di euro per la discutibile operazione della piscina di Prabi. Sembra inevitabile l’ingresso nell’operazione di privati con il plausibile rischio di ulteriore speculazione edificatoria.