Lince avvistata nel Gran Paradiso: “E se la incontro e mi graffia?”. Il direttore del Parco risponde (VIDEO) agli utenti sui social
Sono diversi i punti sollevati dagli utenti sui social del Parco dopo la conferma dell'avvistamento di una lince nel territorio del Gran Paradiso arrivata una decina di giorni fa: a rispondere, per chiarire i dubbi (e non diffondere false informazioni, visto il clima relativo alla presenza dei grandi carnivori sul territorio) è il direttore del Parco nazionale Bruno Bassano

AOSTA. La notizia è stata confermata una decina di giorni fa, anche attraverso un video, dal Parco nazionale Gran Paradiso: dopo oltre un secolo una lince è stata nuovamente avvistata all'interno dell'area protetta, con l'ausilio di una fototrappola che ha immortalato l'animale. La notizia è diventata ben presto virale e le autorità del Parco hanno subito spiegato come, con ogni probabilità, la lince avvistata sia un individuo in dispersione alla ricerca di nuovi territori, sottolineando come il Parco stesso avesse deciso di non rendere noto il luogo esatto dell'avvistamento. Molte, però, sono state le reazioni degli utenti sui social, a partire da quelli che, prevedibilmente, hanno subito chiamato in causa il tema della sicurezza nella frequentazione degli ambienti naturali a causa della presenza dei grandi carnivori. Per fare chiarezza il Parco ha quindi deciso di rispondere a questi dubbi grazie all'intervento del direttore Bruno Bassano.
Tre in particolare le questioni sollevate: relative al luogo dell'avvistamento, ai presunti pericoli per l'uomo e al ritorno della lince nel territorio. “Per favore, non dite mai il luogo dell'avvistamento – scrive un utente nella carrellata di commenti raccolti dal Parco – altrimenti quella povera lince ha il destino segnato”. Il fatto di non rendere noto il sito di avvistamento di questo animale, spiega però Bassano: “E' più legato ad una precauzione su un progetto di monitoraggio faunistico non c'è preoccupazione per la sopravvivenza di questo animale, perché è talmente elusivo che è difficilissimo incontrarlo. La preoccupazione è di tenere nascoste una serie di fototrappole che sono collocate all'interno di un monitoraggio faunistico”.
Il tema che ha raccolto però più commenti, come prevedibile, è quello relativo ai presunti rischi presentati dalla lince. “Pericoli per l'uomo?” chiede un utente. “Che provvedimenti prende il parco e il corpo forestale valdostano – scrive un altro – per tutelare i turisti, gli alpinisti, le persone amanti della natura che passeggiano in montagna?”. Più netto invece un terzo commento: “Se si va avanti così vado in giro armato” e ancora “Eh lo so ragazzi ma se io voglio andare a passeggiare proprio lì e quella mi graffia eh?”. “Il ritorno di questa specie – tranquillizza però Bassano – non rappresenta un vero problema dal punto di vista dell'impatto con l'uomo né con la fauna domestica perché è un animale estremamente elusivo, è davvero un fantasma molto molto difficile da incontrare e quindi la probabilità che ha un uomo di incontrarla è bassissima. Se anche accadesse è la visione di un istante e niente più”.
La terza domanda che hanno posti molti utenti è se la lince sia stata reintrodotta o meno nel Parco: “Non si tratta di una reintroduzione – precisa però Bassano – il ritorno di questa specie è frutto di un normale percorso di migrazione da est verso ovest e da nord verso sud, perché questo è il comportamento spaziale della lince. I giovani si disperdono e non c'è nessun bisogno di procedere a una re-introduzione dal momento che sia in Svizzera che in Francia la specie è presente. Attualmente è in corso in Italia un progetto di ripopolamento della lince nell'Est, nel Tarvisiano, e si tratta di un ripopolamento, cioè vengono rilasciati animali dove già è presente la specie, nel nostro settore delle Alpi questo non è necessario, si tratta di uno spostamento normale di un animale”.