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I droni vengono utilizzati in Veneto e Emilia-Romagna, ma non convincono gli agricoltori trentini

Duplice lo scopo dell'utilizzo di droni: segnalare la presenza nella pianta del batterio che provoca il cancro del legno e monitorare il carico di frutti pendenti nelle varie fasi di sviluppo
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 19 maggio 2019

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

Viticoltori e frutticoltori di tutte le zone del Trentino sono impegnati nella difesa contro peronospora e oidio sulle viti e ticchiolatura sui meli.

 

E’ quindi motivata la domanda rivolta a Rino Goller, dirigente della società Metacortex che produce droni da utilizzare nella programmazione di interventi fitosanitari ed agronomici basati su rilevamento di parametri riferiti allo sviluppo vegetativo delle piante e alle condizioni macro e microclimatiche.

 

Siete riusciti a concludere accordi di collaborazione con cooperative agricole o operatori singoli in Trentino? La risposta è per il momento negativa, nonostante ripetuti contatti. Metacortex ha invece stabilito rapporti di collaborazione con una cooperativa viticola del Veneto (Colli Euganei) per una prova di difesa guidata contro la peronospora.

 

E’ in corso la collaborazione con un consorzio ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna riguardante l’impiego di droni su una estesa superficie coltivata a kiwi.

 

Duplice lo scopo: segnalare la presenza nella pianta del batterio che provoca il cancro del legno e monitorare il carico di frutti pendenti nelle varie fasi di sviluppo. 

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