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Una tradizione che si ripete da oltre 50 anni, Sergio Baroni è il re del vischio e si prepara a vendere gli addobbi natalizi

L’elenco delle piante sulle quali è riuscito a far attecchire il vischio comprende: pero, melo, olivo, acero, sorbo, abete bianco, carpino, ciliegio selvatico, prunus, pesco, albicocco, robinia e biancospino
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 02 dicembre 2020

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

Salvo imprevisti dovuti alla pandemia Covid-19 e alle eventuali limitazioni di movimento delle persone, dal 1 dicembre Sergio Baroni che a Rovereto chiamano il re del vischio sarà presente con la sua postazione all’angolo compreso tra Corso Rosmini e via Canestrini.

 

Vischio, agrifoglio, pungitopo, muschio e altri addobbi natalizi rappresentano i prodotti in vendita.

 

La tradizione si ripete da 55 anni ma è iniziata 20 anni prima quando il padre percorreva i boschi della Vallagarina e di altre zone del Trentino per raccogliere lo stesso materiale che invece il figlio coltiva in un ampio vivaio situato sulla collina di Lizzanella.

 

L’elenco delle piante sulle quali è riuscito a far attecchire il vischio comprende: pero, melo, olivo, acero, sorbo, abete bianco, carpino, ciliegio selvatico, prunus, pesco, albicocco, robinia e biancospino.

 

Finora non è riuscito a far attecchire il vischio sull’agrifoglio. Quest’anno agrifoglio e vischio si presentano carichi di bacche ben formate. Il contrario di quanto è successo lo scorso anno a causa del clima sfavorevole.

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