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Avevano picchiato e legato un'anziana suora. Si scopre che avevano anche truffato una signora raccontandole di lutti e tragedie familiari
Due 24enni di origine marocchina, protagonisti del terribile fatto di cronaca nera di qualche mese fa, avevano circuito una donna ottenendo una somma superiore a 35 mila euro

CAVALESE. Avevano picchiato e legato un'anziana suora per derubarla. Ora si scopre che avevano anche circuito e ottenuto, a più riprese, da un'altra signora oltre 35.000 euro ingannandola e facendole credere che uno dei due versava in grosse difficoltà familiari. I protagonisti di questa doppia vicenda criminale sono due giovani 24enni, di origine marocchina, Mohammed Et Tahiri e Noureddine El Hamzaoui.
Il 7 settembre scorso, dopo una lunga e articolata attività investigativa, la stazione carabinieri di Primiero San Martino di Castrozza in collaborazione con il nucleo operativo della compagnia carabinieri di Cavalese, eseguiva due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei citati ragazzi. I due, infatti, si erano resi responsabili di un’efferata rapina commessa con violenza ai danni di un’anziana suora residente nel Primiero della quale vi abbiamo riferito qualche mese fa (QUI L'ARTICOLO).
Nel corso delle investigazioni, però, era emerso dell'altro: come Mohammed Et Tahiri e Noureddine El Hamzaoui avessero avuto dei sospetti contatti con una signora residente in Val dei Mocheni. Gli approfondimenti esperiti in tale direzione facevano emergere come la donna, dal 24 marzo del 2016 al 16 marzo del 2017, aveva consegnato a più riprese, una somma complessiva superiore a 35 mila euro nelle mani di Mohammed Et Tahiri che aveva circuito la donna raccontandole di false tragedie familiari, di drammi personali e anche di un grave lutto, quello del figlio.
In questo modo il ragazzo è riuscito ad ottenere queste ingenti somme con soluzione di continuità attraverso incessanti minacce che asserivano come la restituzione del denaro già avuto fosse subordinata ad altre elargizioni necessarie a far fronte alle millantate tragedie. Probabilmente la donna si stava accorgendo del raggiro e allora ecco intervenire l'amico: Noureddine El Hamzaoui per rendere veritiera la situazione e convincere la vittima, approfittando della perfetta conoscenza della lingua italiana si finse avvocato per rassicurarla.
La donna, in questo modo, ha continuato per un altro po' di tempo a pagare il giovane quando infine, esasperata dall’incessante richiesta di denaro, nel novembre 2017 si è decisa a sporgere querela alla stazione carabinieri di Sant’Orsola Terme. Gli elementi raccolti dai carabinieri di Primiero San Martino di Castrozza assistiti per la parte tecnica dal nucleo operativo della compagnia di Cavalese, hanno permesso di denunciare a piede libero Mohammed Et Tahiri per il reato di truffa aggravata ed estorsione mentre Noureddine El Hamzaoui per il reato di truffa aggravata.