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Lite tra pacifista trentina e leghista siciliana. Ecco il VIDEO. Lo 'scontro' all'arrivo di Salvini a Catania
Botta e risposta tra le due donne ripreso in un video pubblicato da La Sicilia: "No ai profughi, no alla sporcizia". "Ma non era Salvini che diceva che tu puzzi?"

CATANIA. Com'era prevedibile, la visita di Salvini in Sicilia, a poche ore dalla sua investitura a ministro degli Interni, ha suscitato molte polemiche. Le sue parole sono state riportate sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali: "Meno arrivi, più rimpatri".
Tra le cronache della giornata siciliana di Salvini si riportano anche le contestazioni che gruppi di pacifisti e di sinistra hanno inscenato all'arrivo del nuovo titolare degli Interni. E sputa il video, pubblicato da La Sicilia, di uno 'scontro' che ha dell'incredibile, il rovesciamento delle parti: una siciliana leghista che si arrabbia con una trentina pacifista.
Quest'ultima - forse a Catania in vacanza o residente nell'isola ma originaria del Trentino - affronta la sostenitrice della Lega dicendole, riferita ai profughi: "Sono esseri umani". E la risposta della sicula non si è fatta attendere: "Ma se ne stiano a casa loro. Perché la sporcizia...".
Un riferimento, quello alla sporcizia, che alla pacifista trentina ha subito fatto venire in mente quando la Lega affermava che sporchi lo fossero i meridionali tutti. "Salvini - ha infatti gridato alla siciliana la trentina - è Salvini che ha detto che tu puzzi!".
"Io sono trentina - ha aggiunto - e tu sei siciliana. E' Salvini che ha detto 'Forza Etna'". Frasi e argomentazioni 'politiche' che andavano di moda nel carroccio quando 'Prima il Nord', 'Prima la Padania'. Ora la Lega è nazionale. "Io - si è difesa la leghista siciliana - puzzo del sudore del mio lavoro e non sono la parassita di nessuno".
Ma a dire il vero anche 'parassita' era un termine che spesso i leghisti utilizzavano per descrivere i 'terroni'. Il mondo si è proprio rovesciato: una siciliana della Lega che litiga con una trentina pacifista. Mentre Salvini stringeva mani, si faceva i selfie e prometteva che "saranno tutti rimpatriati".
Mentre si consumava l'ennesima tragedia del mare: nell'Egeo morivano nove persone, di cui sei bambini, e vicino alla coste libiche si raccoglievano i cadaveri di 47 persone morte naufragate prima di sbarcare sulle coste siciliane.