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Sociologia occupata, la protesta è contro gli alpini. Sui manifesti: ''Assassini''
Il gruppo, appartenente all'area anarchica 'Saperi Banditi', ha passato la notte all'interno dell'edificio. Previste per oggi due iniziative all'interno della sede di via Verdi

TRENTO. "La rivolta non è un'arma da museo. Sociologia occupata". C'è scritto così sul portone del palazzo di via Verdi e lo striscione è stato affisso ieri sera, dopo che un gruppo di studenti appartenenti all'area anarchica 'Saperi Banditi' ha deciso di passare la notte all'interno dell'edificio.
E' infatti questa la firma che compare sui volantini che annunciano una "2 giorni contro la guerra", l'8 e il 9 maggio. Ieri si è tenuta infatti alle 18 la presentazione dell'opuscolo "Dietro le quinte, appunti sulla guerra e lo sviluppo tecnoscientifico", poi il concerto punkHc che si è prolungato nella notte.

Notte che alcuni attivisti hanno trascorso all'interno dell'edificio, dichiarandolo 'occupato'. Oggi proseguono infatti le iniziative: è previsto un 'pranzo popolare' alle 12 e la presentazione di un altro opuscolo alle 18. Si saprà poi in serata se l'occupazione si protrarrà anche nella giornata di domani e nei giorni successivi.
L'intento è quello di protestare contro l'Adunata degli Alpini e, forse, di mantenere l'occupazione anche nel fine settimana quando la sede del Dipartimento di sociologia sarà chiuso agli studenti. Che nel mirino ci siano gli alpini è chiaro dal tenore dei manifesti affissi tutt'intorno, tra cui "Alpini Assassini".

Ieri, al concerto, erano presenti più di cento persone, ma sono molte meno quelle che si sono fermate nella notte. In mattinata, alcune stavano ancora dormendo all'interno dell'aula Rostagno. La sede di via Verdi risulta comunque accessibile a tutti gli studenti e al personale docente e non docente.