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Forze dell'ordine negli alloggi dello studentato Mayer, studenti universitari contro la Giunta Fugatti: ''Vogliono prendere possesso dell'Università''
Continuano le polemiche dopo la decisione della Giunta Provinciale, attraverso l'Opera Universitaria, di dare alcune stanze dello studentato Mayer alle forze dell'ordine

TRENTO. “Vogliono prendere possesso dell'Università e sfruttare i nostri spazi studio come caserma di polizia”. Non indietreggiano nemmeno di un millimetro gli studenti universitari nello 'scontro' avviato ormai da qualche settimana e che è nato dopo la decisione da parte della Giunta Fugatti di dare, attraverso l'Opera Universitari, alcuni alloggi dello studentato Mayer alle forze dell'ordine. (QUI L'ARTICOLO)
L'Udu, l'Unione degli Universitari, però, non ci sta e venerdì ha organizzato un presidio allo studentato Mayer per denunciare quello che sta accadendo. Un clima che è diventato ulteriormente teso se si considerano le critiche che erano già arrivate in passato sul rinnovo dei vertici dell'ente per il diritto allo studio e ora le decisione sulla nuova scuola di Medicina.
“È dallo scorso luglio – spiega in una nota l'Udu - che la Provincia Autonoma di Trento cerca di soffocare l'autonomia dell'Università di Trento e del suo ente provinciale per il diritto allo studio, l'Opera Universitaria. Prima vuole nominarne unilateralmente il presidente. Poi abusa dello studentato Mayer, imponendo l'allocazione di agenti della Polizia di Stato. Infine, con un accordo Università di Padova, cerca di aprire una facoltà di Medicina scavalcando totalmente l'unica Università presente sul territorio, di cui dovrebbe aver cura”.
Nella riunione che si è tenuta allo studentato Mayer, si è discusso “dell'ordine provinciale che ha portato allo sfruttamento di uno spazio che garantisce il nostro diritto allo studio come caserma per la Polizia di Stato”. L'Unione degli Universitari, ha espresso profonda preoccupazione. “La Provincia ha leso il nostro diritto allo studio per un malato gioco politico: vuole prendere possesso dell'Università, ignorando le necessità degli studenti e delle studentesse”.
La coordinatrice Paola Paccani chiede un incontro tra i rappresentati e l'assessore provinciale Mirko Bisesti. "Stiamo lavorando su due livelli – spiega Paccani - come rappresentanti degli studenti, dialogando proficuamente con l'Opera, e come sindacato studentesco, per raccogliere e indirizzare le istanze provenienti dal basso. Auspichiamo che l'assessore Bisesti incontri finalmente i nostri rappresentanti: noi siamo i protagonisti di questa vicenda e dobbiamo, che la Provincia lo voglia o meno, avere voce in capitolo. Invitiamo tutti e tutte al prossimo Consiglio di Amministrazione dell'Opera Universitaria, che si terrà a fine gennaio, per dimostrare sostegno all'ente che permette a molti di noi di studiare a Trento. Non permetteremo alla Provincia di castrare il nostro diritto allo studio. Il diritto allo studio non si negozia: lo rivendichiamo".